Vita Chiesa
Grosseto, conferito a una donna il ministero dell’accolitato. E’ uno dei primi casi in Italia
La celebrazione, presieduta dal vescovo Giovanni Roncari, si è tenuta giovedi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Buriano. Hanno concelebrato il parroco don Giovanni Tumiatti, che ha creduto fortemente in questo percorso, che ha portato Francesca a trasferirsi, un anno fa, nella canonica del paese per vivere lì una vita fatta di preghiera personale, lavoro (è operaia agricola in un’azienda di confezionamento di verdura) e di collaborazione in parrocchia, e p. Samuele Duranti, assistete della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Santa Lucia, in cui è inserita.
Hanno animato la liturgia i giovani della Gifra, mentre il servizio all’altare è stato svolto, fra gli altri, dal fratello di Francesca, Claudio, seminarista della Diocesi al quinto anno di teologia.
A gennaio 2021 papa Francesco ha emanato un Motu Proprio, intitolato “Spiritus Domini” con il quale ha modificato il can. 230 § 1 del Codice di diritto canonico in modo da rendere possibile che ai ministeri del lettorato e dell’accolitato possano accedere anche «persone di sesso femminile».
Nell’ultima assemblea generale, i Vescovi italiani hanno, poi, approvato, in via sperimentale per un triennio, la nota “I ministeri del Lettore, dell’Accolito e del Catechista per le Chiese che sono in Italia”, al fine di recepire il Motu Proprio uniformando la prassi in tutta Italia e fissando a 25 anni l’età minima per conferirli.
“Accolito – ha ricordato il Vescovo nell’omelia – dal punto di vista etimologico signifca “colui che segue” il Vescovo e il sacerdote. Quindi l’accolito è colui che presta un servizio che deve rivolgersi al popolo cristiano. Un servizio – ha precisato il vescovo rivolgendosi a Francesca – che tu offrirai non ad una generica comunità, ma a questa di Buriano, nella quale già vivi da tempo. In questo modo il tuo diventa un servizio non anonimo, ma che si radica nella capacità di dialogo e di avere rapporti significativi”.
“Ecco, sorella cara, qual è il tuo servizio e ciò che il sottoscritto, il parroco e la gente ci aspettiamo da te – ha concluso il Vescovo -: che che tu sappia apparecchiare la mensa con quelle modalità che ti vengono indicate dalla Chiesa e dalla liturgia e con quel tocco tuo proprio, che scoprirai da te”.
Francesca Bianchi, che poco più di un anno fa ha pronunciato voti privati di povertà, castità e obbedienza come terziaria francescana. I terziari sono laici che vivono ordinariamente nel mondo e mediante una Professione abbracciano il carisma del Poverello d’Assisi. Vi è, però, la possibilità che singoli scelgano un passo ulteriore: la vera e propria consacrazione con voti privati. Francesca Bianchi il 2 febbraio li ha rinnovati dinanzi al Vescovo. Da circa un anno vive nella canonica di Buriano, ritirata ma non isolata dal mondo. Giornalmente va a lavorare, frequenta il cammino della fraternità Ofs di Santa Lucia e quando è a Buriano contribuisce a tenere viva la dimensione comunitaria pregando con chi vuole unirsi a lei. Due volte a settimana, poi, il parroco don Giovanni Tumiatti si reca in parrocchia per catechesi, adorazione, Messa con la gente, ascolto, visita ai malati. Con l’accolitato, a Francesca è stato ora conferito il compito di custodire l’Eucaristia, di poterla esporre per l’adorazione comunitaria e di portarla agli ammalati o a chi non può muoversi da casa.