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CRISI USA-IRAQ, IL COLLEGAMENTO SOCIALE CRISTIANO SCRIVE AI PARLAMENTARI
Insieme alla lettera ai parlamentari, il «Collegamento sociale cristiano» ne ha inviata una al Segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano, con la quale si chiede di trasmettere a Giovanni Paolo II «la più convinta solidarietà e la più fervida gratitudine per l’opera indefessa finalizzata a scongiurare la minacciata guerra in Iraq».
Un’opera definita «profetica e diplomatica» allo stesso tempo. Ma se alla fine la guerra dovesse esplodere «non ci faremo ingannare dalla propaganda», dicono i responsabili del «Collegamento»: «La guerra, intesa e praticata come soluzione dei conflitti di interessi e di vedute, non solo è sempre un mezzo inadeguato a sconfiggere il male, ma è, essa stessa, un male, un grandissimo male, una grandissima sconfitta della ragione e della politica».
Ecco il testo della lettera inviata ai parlamentari:
1. Il COLLEGAMENTO SOCIALE CRISTIANO chiede agli Onorevoli Senatori e Deputati di confrontarsi ancora con le parole, le richieste, le esortazioni e l’azione indefessa di Papa Giovanni Paolo II e della Santa Sede finalizzate a scongiurare, anche in extremis, l’annunciata e minacciata guerra in Iraq. In questo appello non c’è nessuna minore considerazione della laicità e dell’autonomia delle Loro coscienze e delle Loro irrinunciabili e indelegabili responsabilità.
2. Non si voglia disonorare con questa guerra, e con la partecipazione diretta o indiretta ad essa la civiltà europea e occidentale. Essa, la civiltà europea occidentale, sarà tanto più grande e coerente con le sue radici umanistiche e cristiane, quanto più gli Stati di questa antica e progredita area del mondo difenderanno e promuoveranno non solo i propri interessi, ma quelli di tutti i popoli, e quanto più, al tempo stesso, tutto questo avverrà nel quadro di un diritto e di un ordinamento in-ternazionale giusto, solido e rispettato anzitutto dalle Nazioni economicamente e militarmente più forti.