Vita Chiesa

“Caro Francesco…”: consegnato al Papa il libro con lettere e disegni di oltre 800 bambini fiorentini

L’arcivescovo di Firenze (in vaticano per accompagnare in udienza l’associazione Agata Smeralda) ha portato al Papa il grande libro che in 368 pagine raccoglie i disegni, le lettere, i pensieri e le preghiere che 800 alunni delle scuole primarie cattoliche e le classi di catechismo della provincia di Firenze hanno preparato appositamente per il Papa.

L’iniziativa del libro per il Papa è stata realizzata dal settimanale «Toscana oggi» in collaborazione con la Federazione italiana scuole materne, con gli Uffici per la scuola, per il catechismo e per le comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Firenze e con Radio Toscana. Hanno partecipato numerose scuole cattoliche e molte parrocchie.

L’idea è semplice: rendere protagonisti i più piccoli, dando loro voce e condividendo la loro visione della vita, le loro speranze. Il clima, l’ambiente, la fraternità, la pace sono glire gli argomenti proposti ai bambini. E loro li hanno affrontati con l’aiuto degli insegnanti di religione e dei catechisti. Colori, messaggi, che affrontano con fantasia questioni importanti. Il libro è stato inviato gratuitamente a tutte le scuole e le parrocchie che hanno contribuito; singole copie possono essere ordinate all’indirizzo libri@toscanaogggi.it con un costo ridotto, per i bambini che hanno inviato lettere o disegni, di 10 euro.

Betori ha consegnato anche la lettera che aveva scritto al Papa Niccolò, il bambino di Certaldo che era nella basilica di Santa Croce per la Messa che il papa avrebbe dovuto celebrare a Firenze: quando ha saputo che il Papa non sarebbe venuto, per un dolore alle ginocchia, gli ha scritto per condividere il disagio ma anche la speranza: «Passo le mie giornate su una carrozzina, ma questo non mi impedisce di amare la vita, visto che sono circondato dall’affetto della mia famiglia e delle persone che mi vogliono bene». Il desiderio di Niccolò è di poter incontrare presto, anche lui, papa Francesco.

Ne dà notizia L’osservatore Romano