Vita Chiesa

Suicidio assistito: don Roberto Colombo, “decisione del Comitato etico delle Marche pagina nera dell’assistenza sanitaria”

“Il Pentothal è un farmaco della classe dei barbiturici che è stato prodotto per curare i pazienti attraverso gli interventi chirurgici sotto anestesia generale e per proteggere l’encefalo da danni dovuti a carenza di ossigeno e di nutrienti, riducendo al minimo l’attività cerebrale”, osserva l’esperto.

Qui la denuncia: “Che un farmaco usato per curare diventi, ad un dosaggio non terapeutico, elevatissimo, uno strumento molecolare per far morire, dice di un cambio di scopo, di significato dell’atto medico: alla medicina viene chiesto non di prendersi cura di un malato – sia pure in condizioni cliniche estremamente gravi e irreversibili – ma di collaborare alla sua morte. È un inaccettabile uso strumentale della medicina, che da arte e scienza del curare la sofferenza viene piegata a divenire tecnica del far morire senza sofferenza”.Soffermandosi sul cosiddetto “suicidio medicalmente assistito”, don Colombo spiega che “non è in azione solo la libertà e la responsabilità del paziente, ma anche quella del medico, del giudice e del legislatore”.

“Il solo fatto di avere individuato un farmaco che risulta letale a dosi elevate e idoneo a provocare la morte rapidamente e senza dolore non implica che questa molecola debba essere utilizzata ogni volta che un malato domanda di porre fine ai suoi giorni”.