Vita Chiesa
Terra Santa: patriarca Pizzaballa, videomessaggio di Natale. Ai pellegrini, “vi stiamo aspettando”
“Da Gerusalemme e da Betlemme, dove a breve avranno inizio le celebrazioni per il Natale, voglio inviare a tutti voi, ai vostri bambini, alle vostre famiglie, alle vostre comunità i migliori auguri di Buon Natale e di un felice anno nuovo. Spero possiate godere di questo periodo di festa e della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo. Vi stiamo aspettando. Sappiamo che ciò non è ancora possibile ma sappiamo anche che tra breve la strada sarà di nuovo aperta e stiamo preparando tutto ciò che è necessario per farvi fare la migliore esperienza della Terra Santa. Buon Natale”. È il testo del breve videomessaggio di auguri natalizi del patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, diffuso dal Patriarcato latino.
Il messaggio segue lo scambio di auguri, lo scorso 10 dicembre, tra lo stesso patriarca latino e i dipendenti del Patriarcato e degli organismi di Coordinamento cattolico di aiuto (Ccao). Pizzaballa, nel suo discorso, ha parlato dell’identità cristiana in Terra Santa e dell’importanza della presenza cristiana a Gerusalemme accanto a fratelli e sorelle musulmani ed ebrei.
“Nonostante la mancanza di turisti quest’anno, e sebbene i cristiani locali siano una minoranza in Terra Santa, le nostre Chiese saranno piene di fedeli locali a Natale”, ha detto Pizzaballa. Concetto che il patriarca latino della Città Santa aveva avuto modo di esprimere, non più tardi di un mese fa, ad una delegazione della Diomira travel, composta da sacerdoti e referenti per i pellegrinaggi di alcune parrocchie e diocesi lombarde come Milano e Piacenza, in Terra Santa per progettare la ripresa dei viaggi.
“Abbiamo deciso di celebrare il Natale normalmente, vogliamo le Chiese piene, le strade illuminate, i bambini in festa nelle strade – erano state le parole di Pizzaballa –. Faremo tutto. Non vogliamo storie. Ed è importante farlo senza essere irresponsabili. Abbiamo bisogno di dare questo segnale di ripresa. Questa situazione sappiamo che durerà lungo ma non possiamo restare con le mani in mano, senza fare nulla”.