«Me ne andrò con molta serenità – ci racconta il sacerdote -, nella piena consapevolezza che esista un momento per ogni scelta. Credo sia giunto il momento di “cedere il passo” alla guida della parrocchia, cercando di lasciare un buon ricordo nei miei fedeli, con i quali ho stabilito e sempre conservato un rapporto ricco di stima e di fiducia reciproca». Fin dal suo arrivo, nel 1977, per don Luciano ci sono sempre stati al primo posto i giovani. «Da subito – continua – cercai di impegnarmi molto con i giovani, cercando di creare un mondo di relazioni che coinvolgessero i loro interessi e alimentassero le loro aspirazioni. Da tutto questo la nostra parrocchia ha tratto una linfa vitale che ha permesso la creazione di gruppi giovanili che ancora oggi esistono, ovviamente con altri ragazzi che proseguono con l’entusiasmo e lo spirito dei giovani di ieri. Sono emanazioni di questa primordiale esperienza l’attuale presenza del gruppo del catechismo, del dopocresima, così come l’esistenza di tanti momenti di aggregazione, che iniziarono con rappresentazioni teatrali, così come musical e concerti, promossi anche al di fuori della giurisdizione parrocchiale». Volendo sintetizzare le tante sue qualità possiamo dire che don Luciano è stato, ed è, «uomo di Dio», con tutta la ricchezza che tale espressione racchiude. E lo è stato non solo nell’esercizio scrupoloso del suo ministero sacerdotale, ma anche nella vita di ogni giorno, con tutte le persone che il Signore ha posto sulla sua strada. «Sono molti i momenti e le esperienze che abbiamo vissuto insieme come comunità e che io ricordo con grande piacere», spiega il sacerdote. Ma se deve sceglierne uno in particolare è legato ai «ritiri» che ha proposto fin dal 1992, presso la canonica di Santa Maria a Ficciana nel Comune di San Godenzo: «Ci è stata concessa in comodato d’uso dalla diocesi, poi con tanti amici e volontari abbiamo cercato di arrestarne la decadenza, e oggi è divenuta un punto di riferimento per i nostri incontri, ma soprattutto per i ritiri spirituali sia dei gruppi giovanili che delle persone adulte». Il saluto ufficiale alla parrocchia sarà durante la celebrazione della Messa delle 10 di domenica 17 ottobre dove sarà letta una poesia scritta per l’occasione da Paolo Butti, parrocchiano, poeta e scrittore: «Il cuore tuo non è mai stato chiuso, – aperto in ogni istante dalla luce – era accoglienza, era sorriso e amore». Don Luciano però non se ne andrà da Figline: lascerà la canonica ma proseguirà la sua vita sacerdotale come assistente spirituale degli ospiti della Casa di riposo «Martelli» e celebrerà la Messa per le suorine dell’ospedale «Serristori».*hanno collaborato Laura Borgheresi e Paolo Butti