Vita Chiesa
Papa: Angelus, “ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario”
“Tutti abbiamo bisogno prima o poi di questa unzione, e tutti possiamo donarla a qualcun altro, con una visita, una telefonata, una mano tesa a chi ha bisogno di aiuto”. Lo ha detto il Papa, che oggi per la prima volta in otto anni di pontificato ha guidato la preghiera mariana dell’Angelus dalla finestra del suo appartamento privato al decimo piano del Policlinico Gemelli, dopo il suo ricovero di una settimana fa, il primo da pontefice. “In questi giorni di ricovero in ospedale, ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Un sistema sanitario che assicuri un buon servizio accessibile a tutti. Non bisogna perdere questo bene prezioso. Bisogna mantenerlo! E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti”. “Anche nella Chiesa succede a v che qualche istituzione sanitaria per una non buona gestione non va bene economicamente e il primo pensiero che ci viene è venderla”, ha aggiunto a braccio: “Ma la tua vocazione è in chiesa, non è a fare quattrini, è il servizio”. “Voglio dire il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento ai medici e a tutti gli operatori sanitari e al personale degli ospedali”, l’omaggio del Santo Padre: “Lavorano tanto”. “Qui ci sono alcuni bambini malati”, ha aggiunto a braccio: “Perché soffrono i bambini? E’ una domanda che ci tocca. Accompagnarli nella preghiera, e pregare per tutti malati”. “E preghiamo per tutti i malati, specialmente per quelli in condizioni più difficili: nessuno sia lasciato solo, ognuno possa ricevere l’unzione dell’ascolto, della vicinanza e della cura”, ha concluso il Papa.