Vita Chiesa

Presentato l’anno della Famiglia Amoris Laetitia, in Vaticano la testimonianza di una coppia di Arezzo

“In quanto coppia che si è conosciuta e formata nella Parrocchia di Saione, ad Arezzo, abbiamo sperimentato la bellezza della vita cristiana fin da adolescenti, quando altri giovani, un po’ più grandi di noi, si sono impegnati per offrirci occasioni di fraternità e di incontro” hanno raccontato Leonardo e Valentina. “Quando ripensiamo a questi anni di impegno giovanile in parrocchia, non possiamo fare a meno di pensare che quelli siano stati anche anni di formazione al matrimonio, al dialogo aperto, alla gestione di responsabilità condivise, al superamento delle crisi, cioè alla costruzione di un noi fondato sulla conoscenza reciproca e sul sostegno di Dio. Siamo quindi convinti che questo Anno sia una bella occasione per rilanciare un approccio pastorale trasversale, capace di trasmettere ai giovani la bellezza dell’amore familiare cristiano”.

Le famiglie hanno bisogno di cura pastorale, di dedizione, mediante uno stile di maggiore collaborazione tra queste e i pastori. Bisogna investire sulla formazione dei formatori e soprattutto è necessario attuare un cambio di mentalità: pensarle non come ‘oggetto’ ma come ‘soggetto’ della pastorale ordinaria. E’ questo, in sintesi, l’invito espresso dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. “La pandemia ha avuto conseguenze molto dolorose per milioni di persone”, ha osservato il cardinale: “Ma proprio la famiglia, pur colpita duramente sotto tanti aspetti, ha mostrato ancora una volta il suo volto di custode della vita” come lo è stato San Giuseppe. La famiglia “rimane per sempre custode delle nostre relazioni più autentiche e originarie, quelle che nascono nell’amore e ci fanno maturare come persone. I cinque anni dalla pubblicazione di Amoris Laetitia, poi, rappresentano uno stimolo per tutta la Chiesa a riprendere in mano questo importante documento, frutto di un lungo cammino sinodale”. “Le famiglie hanno bisogno di cura pastorale, di dedizione”, ha affermato Farrell, secondo il quale “nella pastorale ordinaria, per molte questioni siamo ancora ad uno stadio iniziale: pensiamo all’accompagnamento delle coppie e delle famiglie in crisi, al sostegno a chi è rimasto solo, alle famiglie povere, disgregate. Tante famiglie vanno aiutate a scoprire nelle sofferenze della vita il luogo della presenza di Cristo e del suo amore misericordioso. Questo Anno, perciò, è una opportunità per raggiungere le famiglie, per non farle sentire sole di fronte alle difficoltà, per camminare con loro, per ascoltarle e per intraprendere iniziative pastorali che le aiutino a coltivare il loro amore quotidiano”.

Oggi “c’è un grande desiderio di famiglia, ma tanto timore di fronte alla scelta del matrimonio”. Ecco perché “la Chiesa deve essere preparata, entrare con delicatezza nelle questioni più gravose delle famiglie, sapendole accompagnare”, ripartendo “dai fondamenti della fede per condurre i bambini e i giovani nella scoperta della bellezza di una vocazione: il matrimonio”. Lo ha detto Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’Anno famiglia Amoris Laetitia, trasmessa in diretta streaming dalla Sala Stampa della Santa Sede. “L’anniversario di Amoris Laetitia non è la mera commemorazione di un testo scritto, ma l’opportunità concreta per dare un rinnovato impulso alla sua applicazione pastorale”, ha fatto notare la relatrice: “Negli ultimi anni si è pensato e scritto molto sull’esortazione apostolica: si sono pubblicati libri e compiute grandi riflessioni dottrinali. Ora è tempo di agire. Amoris Laetitia ha molto da dirci”. A questo proposito, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha proposto dodici possibili percorsi, “affinché ogni realtà ecclesiale sia sollecitata a prendere l’iniziativa almeno in alcuni ambiti della pastorale familiare”. “Sono proposte che abbiamo messo insieme a partire dalle necessità concrete che emergono dalla pastorale familiare di tutto il mondo e con lo sguardo di Amoris Laetitia”, ha spiegato Gambino: “Il criterio: rendere trasversali i progetti pastorali, affinché non ci siano più compartimenti stagni. Accompagnare i bambini, i giovani, i fidanzati, gli sposi e gli anziani dovrebbe avvenire alla luce di una visione integrale e unitaria della pianificazione pastorale, che può rivelarsi fonte di grande creatività. Mettere in dialogo gli operatori pastorali di aree diverse, agire in uno spirito sinodale, è importante per dare continuità e gradualità al percorso di crescita nella fede dei laici”. “Se si desse, per esempio, un taglio vocazionale ai percorsi catechetici per bambini, continuando a seguirli dopo la comunione e la cresima con una formazione remota alla vocazione sponsale, in molti contesti pastorali si potrebbe evitare il rischio di perdere per strada tanti giovanissimi, che dopo la prima comunione non si fanno più vivi in Chiesa”, la proposta della relatrice: “Non perché siano davvero disinteressati, ma perché nulla viene più offerto, né a loro né ai genitori, per accompagnarli nella crescita spirituale dei figli”.

Durante l’anno saranno diffusi alcuni strumenti pastorali per le famiglie, le parrocchie e le diocesi, per aiutare e sostenere il lavoro a volte molto faticoso delle Chiese locali”. Tra questi, dieci video sull’Amoris Laetitia, a cui parteciperà Papa Francesco con alcune famiglie “testimonial” da tutto il mondo, che “insieme al Papa racconteranno come vivono quegli aspetti della vita familiare di cui parla il Papa in Amoris Laetitia.