Vita Chiesa
Papa all’udienza: “Nel futuro del mondo ci sono i piccoli”
“Nella vita ci sono sempre momenti bui, di notte spirituale”. Ed è proprio in quei momenti che, paradossalmente, si deve lodare Dio. Perché “lodare è come respirare ossigeno puro, ti purifica l’anima, ti fa guardare lontano, non rimanere imprigionato nel momento difficile, nel momento buio delle difficoltà”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla preghiera di lode e trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico.
“Dopo i primi miracoli e il coinvolgimento dei discepoli nell’annuncio del Regno di Dio, la missione del Messia attraversa una crisi”, esordisce Francesco: “Gesù sta passando questo momento: “c’è ostilità nei villaggi sul lago, dove Gesù aveva compiuto tanti segni prodigiosi”. “In piena crisi, Gesù benedice il Padre, lo loda”, sottolinea il Papa: “Perché? Anzitutto lo loda per quello che è: ‘Padre, Signore del cielo e della terra’. Da questa esperienza di sentirsi “figlio dell’Altissimo” scaturisce la lode. Gesù si sente figlio dell’altissimo”.
“Gesù loda il Padre perché predilige i piccoli”, spiega Francesco, secondo il quale
“nel futuro del mondo e nelle speranze della Chiesa ci sono i piccoli:
coloro che non si reputano migliori degli altri, che sono consapevoli dei propri limiti e dei propri peccati, che non vogliono dominare sugli altri, che, in Dio Padre, si riconoscono tutti fratelli”. Predicando nei villaggi, infatti, Gesù sperimenta che “i dotti e i sapienti rimangono sospettosi e chiusi, fanno dei calcoli, mentre i piccoli si aprono e accolgono il messaggio. Questo non può che essere volontà del Padre, e Gesù se ne rallegra”.
“Anche noi dobbiamo gioire e lodare Dio perché le persone umili e semplici accolgono il Vangelo”, l’invito del Papa, che poi prosegue ancora a braccio: “Quando vedo questa gente semplice, umile che va in pellegrinaggio, che va a pregare, che canta, che loda, gente alla quale forse mancano tante cose ma l’umiltà li porta a lodare Dio”.
“In quel momento di apparente fallimento, dove è tutto buio, Gesù prega lodando il Padre”, incalza Francesco: “E la sua preghiera conduce anche noi, lettori del Vangelo, a giudicare in maniera diversa le nostre sconfitte personali, le situazioni in cui non vediamo chiara la presenza e l’azione di Dio, quando sembra che il male prevalga e non ci sia modo di arrestarlo”.
“La preghiera di lode serve a noi”, e “paradossalmente deve essere praticata non solo quando la vita ci ricolma di felicità, ma soprattutto nei momenti difficili, momenti bui, quando il cammino si inerpica in salita. È anche quello il tempo della lode”.
Come fa Gesù, che nel momento buio loda il Padre: “Perché impariamo che attraverso quella salita, quel sentiero difficile, quel sentiero faticoso, quei passaggi impegnativi si arriva a vedere un panorama nuovo, un orizzonte più aperto.
Lodare è come respirare ossigeno puro,
ti purifica l’anima, ti fa guardare lontano, non rimanere imprigionato nel momento difficile, nel momento buio delle difficoltà”.
Come esempio della preghiera di lode, il Papa cita San Francesco e il suo Cantico delle Creature, che il Poverello compose sul finire della sua vita “non in un momento di gioia, di benessere, ma al contrario in mezzo agli stenti”. “Francesco loda Dio per tutto, per tutti i doni del creato, e anche per la morte, che con coraggio riesce a chiamare sorella”, commenta il Santo Padre: “Questi esempi dei santi, dei cristiani e anche di Gesù di lordare Dio nei momenti difficili – conclude a braccio – ci aprono le porte ad una strada molto grande verso il Signore, ci purificano sempre.
La lode purifica sempre. I santi e le sante ci dimostrano che si può lodare sempre, nella buona e nella cattiva sorte, perché Dio è l’amico fedele – questo è il fondamento della lode – e il suo amore non viene mai meno.
Lui è accanto a noi, lui ci aspetta sempre. Qualcuno diceva che è la sentinella che è vicino a te e ti fa andare avanti con sicurezza. Nei momenti difficili e bui, abbiamo coraggio di dire: ‘Benedetto sei tu Signore’, di lodare il Signore. Questo ci farà tanto bene”.