Vita Chiesa
A Lourdes il primo pellegrinaggio mondiale “on line”
Dalla Grotta delle apparizioni, il pellegrinaggio sta andando avanti ininterrottamente per 15 ore di diretta (dalle 7 alle 22), durante le quali, in dieci lingue diverse, si alternano celebrazioni, processioni, rosari e preghiere, animate da sacerdoti e volontari del Santuario. Dalle 16 alle 18, un altro evento nell’evento, trasmesso in diretta dall’emittente della Conferenza episcopale italiana: nella Grotta delle apparizioni, figure di spicco, religiose e laiche, raccontano l’importanza che Lourdes ha assunto nella loro vita. Ad animare questo spazio di riflessione anche musica e testimonianze su fratellanza e solidarietà. “Questo pellegrinaggio digitale mondiale è l’occasione per far sentire presenti tutti i pellegrini del mondo che quest’anno non potranno venire a Lourdes”, ha detto al Sir il rettore mons. Olivier Dumas. Dopo due mesi di forzata chiusura per il lockdown, il santuario mariano più visitato al mondo può accogliere ora solo un numero limitato di pellegrini, a causa del protocollo sanitario imposto dal Covid-19. In tempi ordinari, quasi 1oomila volontari accolgono ogni anno 3 milioni di fedeli e visitatori provenienti da tutto il mondo, tra cui più di 50mila malati e disabili. Per la ripresa dei pellegrinaggi dei gruppi si attende agosto, mese in cui sono attesi anche i pellegrini italiani. In questi giorni, intanto, i pellegrinaggi sono soprattutto quelli di fedeli individuali che arrivano da altre zone della Francia. A causa delle disposizioni anti-contagio, il percorso all’interno del santuario è stato opportunamente modificato. Prima del varco situato nell’Esplanade, i fedeli si disinfettano le mani e sono invitati a indossare la mascherina. Una volta giunti davanti alla grotta, appositi segnali permettono di mantenere le distanze di sicurezza. Nella processione serale aux flambeax, inoltre, non sono i pellegrini che si muovono, ma l’immagine della Madonna, che gira tra i fedeli che reggono le candele. “Lourdes è un luogo sicuro – ribadisce il rettore –. Si rispettano le misure necessarie, come l’uso delle mascherine e la distanza tra le persone: abbiamo organizzato il santuario perché possa essere un luogo dove si possa stare senza pericoli”. Nonostante la chiusura della struttura ai fedeli e ai pellegrini durante il periodo difficile della pandemia, nel Santuario dei Pirenei la preghiera non si è mai fermata: ogni giorno c’era un prete davanti alla Grotta, ma grazie ai social e alla tv la folla di fedeli da tutto il mondo si è moltiplicata a dismisura, anche con il santuario vuoto. Più di 1.300 intenzioni di preghiera sono arrivate a Lourdes da ogni angolo della terra. Fino all’abbraccio di oggi, anche se solo virtuale.