Nata a Colico (Italia) il 20 agosto 1939 e uccisa a Chiavenna (Italia), in odio alla Fede, il 6 giugno 2000.La notizia è stata accolta dal suono delle campane nelle comunità di Villatico di Colico (LC), dove suor Mainetti è nata, e a Chiavenna (SO), luogo del suo martirio, mentre sabato 20 giugno, alle ore 12, tutte le campane delle chiese della Diocesi di Como hanno suonato a festa.Secondo le informazioni diffuse dalla diocesi di Como, che “accoglie con gioia la notizia di questo importante riconoscimento da parte della Chiesa universale”, Teresina Mainetti fu uccisa il 6 giugno 2000 (nell’anno del suo quarantesimo di professione religiosa) a Chiavenna, al termine di un rituale satanico (ispirato da quella data evocativa, il 6 del 6 del nuovo millennio). «Eccomi! Signore, perdonale»: questa la frase pronunciata da suor Laura mentre veniva colpita.Teresina a 18 anni entrò nella Congregazione delle Figlie della Croce: nell’agosto 1959 emise i primi voti come suor Maria Laura e nel 1960 fece la professione perpetua a La Puye, casa madre della Congregazione. Dedicò la sua vita alla missione tra i bambini, i giovani e le famiglie, a Vasto (Chieti), Roma, Parma, fino ad approdare a Chiavenna nel 1984: qui, nel 1987, divenne anche superiora della comunità. Le consorelle la descrivono come «instancabile e serena, sempre pronta a rimboccarsi le maniche quando scopriva una qualunque situazione di difficoltà». Una sensibilità particolare suor Maria Laura l’ebbe sempre per i giovani. In uno dei suoi scritti si esprimeva così: «i giovani sono poveri… Sì, perché spesso sono disorientati, sradicati, plagiati, soffocano un grido di vita inespresso… Sento l’urgenza di accompagnarli e di chiedere aiuto a Gesù, perché non hanno punti di riferimento».La sera del 6 giugno 2000 esce in fretta dal convento per andare a prestare l’aiuto richiesto da tre ragazze minorenni, che però la attirano in una trappola per ucciderla. Muore pregando e donando il suo perdono