Vita Chiesa
Le prime Messe di popolo dopo il lockdown: “È un onore e una gioia celebrare insieme l’Eucaristia”
Fedeli ordinati e rispettosi degli spazi assegnati, tutti con la mascherina: all’ingresso, la sosta per igienizzarsi le mani prima di prendere posto nelle panche, secondo le indicazioni. Siamo in una parrocchia fiorentina, una delle tante chiese toscane che questa mattina hanno visto la riapertura delle Messo con il popolo. “È un onore e una gioia – dice il parroco – celebrare insieme l’Eucaristia, non un dovere né un’abitudine. Un onore che oggi viviamo con particolare emozioni. In questi giorni abbiamo sempre continuato a celebrare l’Eucaristia uniti nel mistero di Cristo, uniti tra noi e con i nostri cari. Oggi è una grande gioia farlo qui insieme, in chiesa. Chiediamo al Signore di aprire il nostro cuore alla sua Parola perché sia più sicura la fede, più forte la speranza, più fervente la carità”.
In chiesa ci sono 43 persone, distribuite tra le panche: molte più del solito per una Messa feriale. Dietro le mascherine si vedono tanti sorrisi, c’è la gioia di rivedersi. I volontari che hanno preparato la chiesa si danno da fare perché tutto proceda nel rispetto del protocollo firmato dalla Cei e dal Governo. Al momento della distribuzione della Comunione, il parroco passa tra le panche: le persone lo attendono con la mascherina sul viso, ricevono l’ostia consacrata nelle mani e abbassano la mascherina solo il tempo per portarla alla bocca.
All’uscita c’è il tempo di salutarsi, pur senza fare capannelli: la Chiesa continua il suo cammino, che non si è mai fermato. In attesa della Messa domenicale, quando probabilmente le persone saranno ancora di più e ci sarà bisogno di ancora più attenzione.