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CRISI USA-IRAQ: CARITAS ITALIANA, «LA QUESTIONE CENTRALE È LA PREVENZIONE DELLA GUERRA»
“La questione centrale non è la guerra preventiva, ma la prevenzione della guerra, di tutte le guerre”. È quanto sostiene il Consiglio nazionale della Caritas Italiana circa un eventuale conflitto in Iraq, in un appello diffuso oggi a conclusione dei suoi lavori a Roma. Il Consiglio, richiamando le parole del Papa al Corpo Diplomatico e del card. Camillo Ruini nella prolusione al Consiglio episcopale permanente (20-22 gennaio 2003), ribadisce che “occorre promuovere tutti gli strumenti in grado di rafforzare e rilanciare il ruolo degli organismi internazionali, per dar vita ad un sistema che non violi i fondamenti di equità e giustizia”.
Da qui l’appello del Consiglio nazionale della Caritas Italiana: “Chiediamo al Parlamento e al Governo italiani di riflettere con senso di responsabilità sugli accorati appelli alla pace, da quelli del Papa a quelli delle Chiese locali. Condanniamo fermamente i crimini del regime di Bagdad e chiediamo il pieno rispetto delle Risoluzioni Onu. Ma le prospettive di una guerra preventiva ci preoccupano. Si stima che moriranno almeno 10mila militari e altrettanti civili e che i bombardamenti provocheranno un milione e mezzo di rifugiati”.
Per questo, si legge nel documento, “chiediamo di intensificare ogni sforzo per la pace: andando alle vere cause che la minacciano, rimuovendo le ingiustizie, riducendo le disuguaglianze, promuovendo una informazione quantitativamente e qualitativamente più adeguata, rafforzando l’impegno di tutti per un’educazione alla carità, all’interculturalità, al rispetto”.