Sin dalla fine degli anni Cinquanta, ha ricordato Bassetti, La Pira aveva ispirato i “dialoghi mediterranei” e aveva anticipato lo spirito ecumenico che avrebbe soffiato, poi, con grande forza, nel Concilio. Secondo La Pira, i popoli dei Paesi rivieraschi, con l’appartenenza alla comune radice di Abramo, condividono una visione della vita e dell’uomo che, nonostante le profonde differenze, è aperta ai valori della trascendenza. E da qui discende la visione comune non solo della sacralità di ogni vita umana, ma anche della sua intangibilità. Con questo Incontro, ha aggiunto Bassetti, abbiamo iniziato a mettere in pratica questa visione, mettendoci in ascolto del Signore e cercando i segni dei tempi nelle parole e nella testimonianza offerta dalla presenza e dalla storia di ciascuno. Ne sono parte le ricchezze delle molteplici tradizioni liturgiche, spirituali, ecclesiologiche: ricchezze che, mentre ci distinguono, contribuiscono a rendere viva e preziosa l’esperienza della comunione. Il metodo sinodale, che ha caratterizzato i nostri lavori – ha concluso Bassetti – segna l’avvio di un processo, che richiede da parte di ciascuno una nuova disponibilità a coinvolgersi con un cuore grande.