Vita Chiesa

Papa Francesco a comunità Seminario Flaminio, «contro la scristianizzazione sacerdoti con fede robusta come roccia»

Il Pontefice ha indicato tre aspetti che identificano il Seminario in quanto «luogo e soprattutto tempo di formazione e di preparazione al sacerdozio». Francesco lo ha indicato come «casa di preghiera, casa di studio, casa di comunione». «Il Seminario è prima di tutto la casa della preghiera dove il Signore convoca ancora i ‘suoi’ in ‘un luogo appartato’ a vivere un’esperienza forte di incontro e di ascolto», ha affermato il Papa, che ha reputato «necessario dedicare adeguato impegno alla formazione spirituale» e all’»incontro con Gesù nel volto e nella carne dei poveri». Poi, l’attenzione allo studio, «parte di un itinerario mirato all’educazione di una fede viva e consapevole, chiamata a diventare la fede del pastore». Francesco lo ha considerato «strumento privilegiato di una conoscenza sapienziale e scientifica». «Condividere le lezioni e lo studio con i compagni di Seminario è anch’esso un modo di entrare a far parte di un presbiterio», ha evidenziato. Infine, il Seminario come «casa di comunione», perché «la carità pastorale del prete non può essere credibile se non è preceduta e accompagnata dalla fraternità, prima tra seminaristi e poi tra presbiteri».

«Questa è una cosa che a me fa soffrire, quando vedo dei presbitéri frammentati, dove sono l’uno contro l’altro, oppure tutti cortesi ma poi sparlano l’uno dell’altro – ha detto ancora il Papa -. Se non c’è un presbiterio unito, questo non significa che non si può discutere. No, si discute, si scambiano le idee, ma la carità è quella che unisce». Il Pontefice si è soffermato sulle quattro «vicinanze», «i quattro atteggiamenti di vicinanza dei sacerdoti diocesani». «Essere vicino a Dio nella preghiera, l’ho detto, si incomincia dal seminario. Essere vicino al vescovo, sempre vicino al vescovo: senza il vescovo la Chiesa non va, senza il vescovo il prete può essere un leader ma non sarà prete. Terza vicinanza: essere vicino al presbiterio, fra voi». Poi, il Papa ha indicato la «quarta vicinanza»: «La vicinanza al popolo di Dio». «Per favore, non dimenticatevi da dove venite – ha chiesto Francesco ai seminaristi -. Paolo diceva a Timoteo: «Ricordati di tua mamma e tua nonna», cioè delle radici; ricordati che sei stato preso dal gregge e sei venuto perché il Signore ti ha scelto. Non sei venuto a fare la carriera ecclesiastica, come un tempo si diceva, in uno stile letterario di altri secoli». Riassumendo il Pontefice ha ricordato le quattro vicinanze: vicinanza a Dio, vicinanza al vescovo, vicinanza al presbiterio, «fra di voi», e vicinanza al popolo di Dio. «Se manca una di queste, il prete non funziona e scivolerà, lentamente, nella perversione del clericalismo o in atteggiamenti di rigidità. Dove c’è clericalismo c’è corruzione, e dove c’è rigidità, sotto la rigidità, ci sono gravi problemi».