Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «svegliarsi dal sonno della vanità e dell’indifferenza». Appello per l’Iraq

«Se ciascuno cercasse, con la guida del Signore, la via del bene, allora nel mondo ci sarebbero più armonia e concordia», la proposta alternativa di Francesco, che ha ricordato che «l’Avvento è il tempo propizio per accogliere la venuta di Gesù, che viene come messaggero di pace per indicarci le vie di Dio». «Vegliare – ha spiegato – non significa avere materialmente gli occhi aperti, ma avere il cuore libero e rivolto nella direzione giusta, cioè disposto al dono e al servizio». «Il sonno da cui dobbiamo svegliarci è costituito dall’indifferenza, dalla vanità, dall’incapacità di instaurare rapporti genuinamente umani, di farsi carico del fratello solo, abbandonato o malato», l’appello del Papa, secondo il quale «l’attesa di Gesù che viene si deve tradurre, dunque, in un impegno di vigilanza. Si tratta anzitutto di meravigliarsi davanti all’azione di Dio, alle sue sorprese, e di dare a lui il primato. Vigilanza significa anche, concretamente, essere attenti al nostro prossimo in difficoltà, lasciarsi interpellare dalle sue necessità, senza aspettare che lui o lei ci chiedano aiuto, ma imparare a prevenire, ad anticipare, come fa sempre Dio con noi».

«Seguo con preoccupazione la situazione in Iraq», ha rivelato il Papa, al termine dell’Angelus di ieri. «Ho appreso con dolore che le manifestazioni di protesta dei giorni scorsi hanno ricevuto una dura reazione, che ha causato decine di vittime», ha proseguito Francesco: «Prego per i defunti e per i feriti; sono vicino ai loro familiari e all’intero popolo iracheno, invocando da Dio pace e concordia». Il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha poi ricordato il Papa, «ha istituito un nuovo Organismo consultivo internazionale della gioventù, formato da venti giovani di diverse provenienze geografiche ed ecclesiali»: «È una risposta concreta alla sollecitazione del Sinodo dedicato ai giovani l’anno scorso», ha spiegato, specificando che compito di questo Organismo «è di aiutare a comprendere la visione dei giovani sulle priorità della pastorale giovanile e su altri temi di interesse più generale. Preghiamo per questo».

«Oggi pomeriggio andrò a Greccio, nel luogo dove San Francesco fece il primo presepe», ha concluso il Santo Padre: «Là firmerò una Lettera sul significato e il valore del presepe. Il presepe è un segno semplice e mirabile della fede cristiana. È una Lettera breve, che può far bene per prepararsi al Natale. Accompagnatemi con la preghiera in questo viaggio».