Vita Chiesa

Sinodo Amazzonia: domani «Via Crucis» con padri sinodali e indigeni da Castel S. Angelo a S. Pietro

«Seguendo la logica e la struttura del cammino cattolico della croce – spiega sr. Maria Eugênia Lloris Aguado, tra gli organizzatori di Amazzonia: Casa Comune – l’idea è quella di inserire in ogni stazione le problematiche dei popoli indigeni: emarginazione, disuguaglianze sociali, espropriazione dei territori, indifferenza, danni all’ambiente saranno il filo rosso del percorso che ci condurrà lungo le quindici stazioni fino a piazza San Pietro».

Nel cammino saranno presenti alcune immagini della Via Crucis Latinoamericana, realizzata dall’argentino Adolfo Pérez Esquivel nel 1992 per ricordare i 500 anni dall’inizio della conquista delle Americhe, che si alterneranno a quelle dei tanti martiri, come Oscar Arnulfo Romero, Dorothy Stang, Ezechiele Ramin, Chico Mendes, Cleusa Carolina Coelho e Marçal de Souza, uomini e donne che sono morti per difendere la Casa comune. «Per molti popoli dell’Amazzonia – spiega il missionario comboniano, fratel Antonio Soffientini – la vita sembra proprio una Via Crucis. Ogni giorno è una stazione in cui sperimentano la sofferenza della croce. Celebrare insieme agli indigeni questo momento significa camminare con loro e aiutarli a portare queste croci, ricordando che il Venerdì Santo non è l’ultima parola e che la Via Crucis ha un senso perché esiste la domenica di Pasqua, la gioia della Resurrezione. Vogliamo essere solidali con le sofferenze dei nostri fratelli. Per questo motivo, nelle diverse stazioni ricorderemo le diverse violazioni dei diritti umani e i martiri che hanno lottato in questi anni per gli ideali di libertà, giustizia sociale, solidarietà».

La sala stampa ha anche comunicato che Domenica 27 ottobre, XXX del Tempo ordinario, alle ore 10, il Papa celebrerà la messa nella basilica di San Pietro, in occasione della conclusione dell’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi, dedicata all’Amazzonia. Concelebreranno con Francesco solo i membri del Sinodo.