Vita Chiesa

Consulta su suicidio assistito: mons. Russo, «saremo attenti e vigilanti a tutela della vita delle persone»

«È anomalo che un pronunciamento così forte e condizionante sul suicidio assistito arrivi prima che ci sia un passaggio parlamentare», ha fatto notare il vescovo. «In Europa è la prima volta che accade».

«È difficile parlare di una frattura», ha detto ancora il segretario generale della Cei, rispondendo ad una domanda sulla possibilità che la sentenza della Consulta sul suicidio assistito crei una sorta di «frattura tra Stato e Chiesa», riguardo ai temi del fine vita. «Siamo sempre stati attenti al dialogo», ha proseguito il vescovo: «Avvertiamo la necessità di farci prossimi alla vita della gente». «Non ci può stare bene», ha precisato tornando sul merito della sentenza. Interpellato su eventuali prossime mobilitazioni o iniziative della Chiesa italiana, mons. Russo ha annunciato: «Agiremo per una prossimità a chi si trova in uno stato di indigenza legato alla salute, a coloro che si trovano in un percorso particolare della loro vita che li vede in situazioni difficili».

«Non comprendiamo come si possa parlare di libertà», ha detto ancora mons. Russo. «Qui si creano i presupposti per una cultura della morte, in cui la società perde il lume della ragione», ha proseguito il vescovo, secondo il quale «stiamo assistendo ad una deriva della società, dove il più debole viene indotto in uno stato di depressione e finisce per sentirsi inutile». «Speriamo che ci siano dei paletti forti», l’auspicio in attesa di vedere il dispositivo della sentenza.