Vita Chiesa

Papa Francesco: a Somos Community Care, «l’assistenza sanitaria rimane ancora in diritto garantito a pochi»

«Così facendo, voi siete protagonisti di una cura globale della persona che mette a disposizione, con generosità e altruismo, un servizio integrato di medici e operatori socio-sanitari, i quali garantiscono prestazioni di medicina preventiva, di cura e riabilitazione», l’omaggio di Francesco durante l’udienza in Aula Paolo VI: «Questa solidarietà con i malati è un vero tesoro, ed è un segno distintivo di cura e assistenza sanitaria autentiche, che mettono al centro la persona e i suoi bisogni». «Da diversi anni, nella città di New York, voi vi dedicate all’assistenza e alla cura sanitaria di coloro che vivono ai margini della società, in condizioni di povertà e disagio sociale», ha esordito il Papa: «Così diffondete la cultura dell’incontro, dove nessuno è scartato né etichettato, al contrario, dove tutti sono ricercati, perché necessari, per far trasparire il volto del Signore». «La vostra organizzazione si distingue per l’approccio empatico e di fiducia che riesce a instaurare con i malati e le loro famiglie, attraverso la condivisione della loro vita e avvicinandosi alla loro cultura e lingua, allo scopo di favorire il rapporto umano», ha proseguito Francesco definendo «lodevole» il «coinvolgimento personale con coloro che assistite». Un atteggiamento, ha affermato il Papa, da incoraggiare in una società che tende a sviluppare al proprio interno un accentuato individualismo che, unito alla mentalità utilitaristica, produce la globalizzazione dell’indifferenza. Su questa via, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione».

«Oggi l’assistenza sanitaria è riconosciuta come un diritto umano universale e come una dimensione essenziale dello sviluppo umano integrale. Tuttavia, a livello mondiale, rimane ancora un diritto garantito a pochi e precluso a molti», questo il grido d’allarme lanciato dal Papa. «Spesso, laddove l’assistenza al malato è garantita, essa è dominata dal tecnicismo, che finisce per prevalere sulla persona, snaturando il senso ultimo della cura stessa», la denuncia del Papa, ricordando che l’impegno di cura è  «l’espressione di un impegno profondamente umano, assunto e svolto come attività non solo tecnica, ma di dedizione e di amore al prossimo». «Anche se non tutti gli interventi medici si tradurranno in guarigione fisica, l’assistenza sanitaria prestata con un cuore umano avrà sempre la capacità di fare bene alla vita, nello spirito e nel corpo», ha sottolineato Francesco: «Per questo, l’impegno di ogni operatore sanitario accanto al malato trova la sua espressione più matura e anche più efficace quando è animato dall’amore. E questo stile, a partire dai gesti quotidiani, consente alla cultura della cura di fiorire come elemento essenziale del bene comune».