Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica». Appello per il Venezuela

 «Se tu davanti a una persona bisognosa non senti compassione, se il tuo cuore non si commuove, vuol dire che qualcosa non va», il monito di Francesco: «Stai attento, stiamo attenti. Non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica». «La capacità di compassione è diventata la pietra di paragone del cristiano, anzi dell’insegnamento di Gesù», ha commentato il Santo Padre: «Gesù stesso è la compassione del Padre verso di noi». «Se tu vai per la strada e vedi un senzatetto sdraiato lì e passi senza guardarlo o pensi: ‘Ma, effetto del vino. È un ubriaco’, domandati non se quell’uomo è ubriaco, domandati se il tuo cuore non si è irrigidito, se il tuo cuore non è diventato ghiaccio», l’esempio citato a braccio: «Questa conclusione indica che la misericordia nei confronti di una vita umana in stato di necessità è il vero volto dell’amore. È così che si diventa veri discepoli di Gesù e si manifesta il volto del Padre: ‘Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso’. E Dio, nostro Padre, è misericordioso, perché ha compassione; è capace di avere questa compassione, di avvicinarsi al nostro dolore, al nostro peccato, ai nostri vizi, alle nostre miserie».

«Ancora una volta desidero esprimere la mia vicinanza all’amato popolo venezuelano, particolarmente provato per il perdurare della crisi». È l’appello rivolto dal Papa al termine dell’Angelus di ieri. «Preghiamo il Signore di ispirare e illuminare le parti in causa, affinché possano quanto prima arrivare a un accordo che ponga fine alle sofferenze della gente per il bene del Paese e dell’intera regione», ha proseguito Francesco.