Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace»

«Ringrazio il Signor Presidente della Repubblica Italiana per le espressioni augurali che mi ha indirizzato ieri sera», l’omaggio a Mattarella, che a sua volta aveva ringraziato il Santo Padre per il suo magistero durante il discorso di fine anno: «Il Signore benedica sempre il suo alto e prezioso servizio al popolo italiano». «I miei auguri cordiali vanno specialmente a voi, cari romani e pellegrini che oggi siete qui in piazza San Pietro, tanto numerosi!», ha esclamato Francesco, che poi ha aggiunto a braccio: «Sembra una canonizzazione, questa!». Non è mancato il saluto ai partecipanti alla manifestazione «Pace in tutte le terre», organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, e l’»apprezzamento e la vicinanza» del Papa «alle innumerevoli iniziative di preghiera e di impegno per la pace che in questa Giornata si svolgono in ogni parte del mondo, promosse dalle comunità ecclesiali; ricordo in particolare quella che ieri sera ha avuto luogo a Matera». L’invito finale, sulla scorta di Maria, è ad «essere artigiani di pace»: «E questo incomincia a casa, nella famiglia: artigiani di pace – ogni giorno del nuovo anno», ha concluso Francesco ancora una volta a braccio.

«Non pensiamo che la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della ‘città’, del bene comune; e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace». Così il Papa ha fatto riferimento ieri al tema della Giornata mondiale della Pace, istituita da San Paolo VI per il primo gennaio. «Oggi la Madonna ci benedice tutti, tutti», ha esordito Francesco nel primo Angelus del 2019, pronunciato davanti a 40mila persone che hanno gremito piazza San Pietro: «Benedice il cammino di ogni uomo e ogni donna in questo anno che inizia, e che sarà buono proprio nella misura in cui ciascuno avrà accolto la bontà di Dio che Gesù è venuto a portare nel mondo». «Sappiamo che secondo le Scritture il volto di Dio è inaccessibile all’uomo», ha ricordato il Papa: «Nessuno può vedere Dio e rimanere in vita. Questo esprime la trascendenza di Dio, l’infinita grandezza della sua gloria. Ma la gloria di Dio è tutta Amore, e dunque, pur rimanendo inaccessibile, come un Sole che non si può guardare, irradia la sua grazia su ogni creatura e, in modo speciale, sugli uomini e le donne, nei quali maggiormente si rispecchia». Gesù, «nato da donna», è «la benedizione per ogni persona e per l’intera famiglia umana, è sorgente di grazia, di misericordia e di pace», ha concluso Francesco.