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Tratta: Dunja Mijatovic (Consiglio d’Europa), “l’Europa non è immune” dal fenomeno. Guerra, pandemia, migrazioni i contesti di rischio

“Dobbiamo tutti ricordare che l’Europa non è immune dalla tratta di esseri umani e che alcuni gruppi” di persone “sono particolarmente vulnerabili a questo fenomeno”. È il monito di Dunja Mijatović, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in una dichiarazione alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta (30 luglio). 

Tre i contesti di rischio: il “massiccio sfollamento interno ed esterno di persone, principalmente donne e bambini, in fuga dal conflitto” in Ucraina. Gli Stati europei devono essere “particolarmente vigili e adottare tutte le misure preventive necessarie”. Altro elemento di rischio sono le “conseguenze deleterie” della pandemia su chi vive in povertà: “Sempre più persone cadranno preda della tratta e dello sfruttamento di esseri umani se non verranno prese misure preventive per salvaguardare e rafforzare i diritti sociali, in particolare nel campo dell’istruzione e del lavoro”. E i bambini sono oggi “ancora più vulnerabili alla tratta e allo sfruttamento online”. Terzo fattore di rischio, le migrazioni: Mijatović richiama i Paesi del Consiglio a “espandere le rotte di migrazione sicure e legali”. Oltre a “rendere omaggio a tutte le vittime” domani, occorre che i Paesi europei, vincolati dalla Convenzione del Consiglio sull’azione contro la tratta e dalla Convenzione europea dei diritti umani, facciano “pieno uso di questi strumenti per prevenire la tratta, proteggere le vittime e perseguire i colpevoli”.