Vita Chiesa

Papa Francesco: a pellegrinaggio Macerata-Loreto, «la felicità consiste nell’amare Dio»

(da Macerata) L’aveva promesso mercoledì scorso, in occasione della benedizione della Fiaccola della Pace in piazza San Pietro, e anche quest’anno è riuscito a scaldare i cuori delle centinaia di pellegrini radunati allo stadio Helvia Recina di Macerata, pronti per mettersi in cammino a piedi verso la Santa Casa di Loreto. Papa Francesco non ha disatteso le aspettative per il quarantesimo pellegrinaggio promosso dal Comitato organizzatore di Comunione e Liberazione e, puntuale come nelle ultime edizioni, alle 20.30, prima della celebrazione eucaristica presieduta dal card. Marc Ouellet, ha voluto rivolgere il proprio incoraggiante e affettuoso messaggio ai partecipanti. «Vi saluto tutti, un abbraccio a ciascuno, anche ai vescovi», ha esclamato il Santo Padre in diretta telefonica con mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica e ideatore della proposta nata come gesto di ringraziamento da parte degli studenti alla Madonna al termine dell’anno scolastico.

Prima dell’inizio del percorso che, durante la notte, ha visto migliaia di fedeli – 100mila le partecipazioni attestate lo scorso anno, secondo le cifre divulgate dalla questura – attraversare le colline marchigiane nei 28 chilometri che separano il capoluogo maceratese dalla Basilica lauretana, il Pontefice, in uno scroscio di applausi, si è rivolto specialmente ai giovani, impartendo poi la benedizione a tutti i pellegrini. «La vita è un cammino – ha ripetuto a più riprese il Santo Padre -, dove ogni giorno bisogna guardare avanti compiendo un passo in più: questa è la vera fecondità dell’esistenza umana. È un bel segnale vedere così tanti ragazzi mettersi in movimento, perché la gioventù non può stare ferma, deve cercare l’orizzonte della felicità. E la felicità, ricordate bene, non è un bene che si può comprare al supermercato, non si trova nel chiacchiericcio o peggio ancora nelle guerre: la felicità consiste nell’amare Dio, è qualcosa che nasce dall’amare il prossimo e dall’essere amati». Infine, da parte del Pontefice l’augurio speciale ai presenti per «un buon cammino e una santa notte fino all’incontro domattina con la Madonna a Loreto».

Card. Ouellet, «i giovani hanno bisogno di appoggio, solidarietà e mani tese». «Inaspettatamente la Provvidenza ha voluto che venissi ad accompagnare la quarantesima edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto, dopo aver avuto la grazia di partecipare alla trentacinquesima edizione nel 2013. Siamo invitati a camminare pensando ai giovani e pregando per loro in preparazione al Sinodo di ottobre: noi Vescovi questa intenzione l’abbiamo a cuore, perché ci sembra di vedere i ragazzi del nostro tempo cercare la propria strada ‘in ordine sparso’, ognuno per proprio conto». Ha esordito così il card. Marc Ouellet, prefetto per la Congregazione dei vescovi, nell’omelia della Messa che, come da tradizione, precede presso lo stadio Helvia Recina la partenza del cammino #MacerataLoreto18 proposto da Comunione e Liberazione. Già ospite nell’edizione 2014, dunque, Ouellet (in sostituzione del card. Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, impossibilitato a partecipare per motivi di salute), ha concelebrato l’Eucaristia assieme al card. Edoardo Menichelli e agli altri vescovi e arcivescovi della Conferenza episcopale marchigiana. Di fronte alle migliaia di pellegrini arrivati fin dalle primissime ore del pomeriggio a Macerata (tra loro, diversi disabili) e alle numerose autorità civili e militari presenti, il cardinale canadese ricorda che «in mezzo a tante risorse tecnologiche ed educative, a infinite possibilità che sembrano aprire tutte le strade, i ragazzi e le ragazze incontrano spesso muri, vuoti, solitudine e smarrimento». Pertanto, come Chiesa, ha aggiunto il prefetto, «non resta che portare nel cuore questa consapevolezza: che i giovani hanno bisogno di appoggio, di solidarietà e di mani tese per dare lavoro, amicizia e senso alle loro vite».

Si è poi collegato alla domanda «Che cercate?», ossia il tema pensato per la 40ª edizione del pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, il cardinale canadese Marc Ouellet. Rivolgendosi con peculiare attenzione alle future generazioni a cui il pellegrinaggio 2018 è rivolto in vista del Sinodo di ottobre, ha spiegato che questo «è un gesto di solidarietà nei loro confronti, un abbraccio fraterno nella fede che dice: ‘Non star solo, camminiamo insieme nella vita come cammineremo stanotte, verso una meta impegnativa ma sicura!’. Il pellegrinaggio, infatti, è allegoria della vita: una strada in salita nella notte, con la fiaccola della fede». Rifacendosi poi al brano della Genesi, il prefetto ha invitato a non scoraggiarsi «davanti alle difficoltà: la stirpe della donna è Gesù che cammina con noi e ci dà speranza, sicurezza e coraggio per andare avanti». Quindi, un’ulteriore esortazione ai giovani protagonisti del pellegrinaggio stesso: «Approfittate del cammino per chiedervi che cosa cercate, di che cosa avete bisogno, da dove sperate la pace del cuore: dalle distrazioni e piaceri della vita oppure nel compimento della volontà di Dio?». È la seconda lettera ai Corinzi, secondo il cardinal Ouellet, «a rispondere a questi interrogativi», attraverso «il coraggio di credere che sia più concreto investire su ciò che non si vede rispetto a ciò che si tocca e si sperimenta con i sensi»: si tratta, però, di un coraggio «che solo lo Spirito Santo può infondere» e che «sfortunatamente è troppo trascurato nella vita di tanti cristiani».