Mondo

BETLEMME, PARLA IL SINDACO: “RINGRAZIO IL VATICANO PER LA FINE DELL’ASSEDIO”

“La cosa più importante è che l’assedio sia finito senza spargimento di sangue e senza ulteriori danni per la Basilica”. Hanna Nasser, sindaco di Betlemme, è sfinito dalla stanchezza quando confida alla MISNA le sensazioni dopo 39 incredibili giorni di assedio. Ora che è tutto finito, Nasser traccia un bilancio di quello che è accaduto e cerca di guardare avanti. Dunque da oggi Betlemme si avvia alla normalità? “Niente affatto – risponde secco il primo cittadino – dopo oltre un mese in cui tutto è rimasto paralizzato ci vorranno giorni e giorni prima che i miei concittadini si risveglino da questo incubo. E’ un processo lungo che richiederà tempo”. Ora che finalmente le trattative hanno portato a un risultato concreto e i palestinesi asserragliati stanno lasciando la Basilica, il sindaco vuole esprimere sentimenti di gratitudine alla Santa Sede. “Attraverso la MISNA vorrei dire grazie al Vaticano per tutti gli sforzi compiuti e per la diplomazia silenziosa messa in atto per porre fine alla tragedia della Natività – sono le parole di Nasser –ringrazio di cuore la Santa Sede a nome mio, del consiglio comunale della città, dei palestinesi di Betlemme, sia cristiani che musulmani”. Appena terminate le operazioni di evacuazione, sarà necessario verificare le condizioni della Basilica, la cui sacralità è stata violata in quasi 40 giorni di assedio caratterizzati da sparatorie, incursioni armate, incendi. E non bisogna dimenticare che nell’edificio sacro hanno letteralmente bivaccato più di 200 persone per un mese. “Sono molto curioso di entrare nella Natività per constatare i danni – prosegue il sindaco – voglio vedere la situazione con i miei occhi. Naturalmente bisognerà mettersi al lavoro per restituire il monumento alla cristianità, ma non ho dubbi che questo verrà fatto sicuramente e in modo rapido”. Cosa prova dopo 39 giorni di occupazione militare di Betlemme? “Tutto ciò è inconcepibile – sbotta Nasser – non dobbiamo dimenticare che, oltre all’assedio della Basilica, in questo periodo le forze israeliane hanno occupato la città, bloccando ogni attività. Più di 140 mila persone nell’intero distretto di Betlemme non hanno potuto muoversi, bloccate nelle proprie case”. Quale sarà il primo passo da sindaco della “Betlemme liberata”? “Dobbiamo pensare ai bambini traumatizzati da questa lunga occupazione militare, questo è uno dei primi problemi da affrontare. Inoltre serviranno alcuni milioni di dollari per riparare i danni provocati dall’esercito israeliano e riorganizzare la città. Spero solo – sospira Nasser – che gli israeliani non tornino più a Betlemme. In sei mesi la città è stata occupata tre volte. Ma quella che si conclude oggi è stata in assoluto la più disastrosa, la più grave e la più distruttiva”. Al sindaco è stato impedito di esercitare le proprie funzioni per oltre un mese. Oggi i soldati dello Stato ebraico dovrebbero lasciare il suo ufficio, al primo piano del municipio che si affaccia sulla piazza della Mangiatoia. “Mi risulta che oggi ci sarà il coprifuoco per tutto il giorno – conclude Nasser – perché l’esercito vuole evitare che ci sia troppa folla intorno alla Natività. Perciò credo che prima di domattina non potrò fare ritorno nel mio ufficio e poi dovrò anche constatare i danni al municipio. E poi finalmente potrò tornare a svolgere il mio mandato. Speriamo che sia davvero tutto finito”. (EB) Misna