Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «essere pronti all’incontro con Dio»

«Sarebbe bello pensare un po’: un giorno sarà l’ultimo», ha detto Francesco all’Angelus, rivolgendosi a braccio ai circa 25mila fedeli che, secondo la Gendarmeria Vaticana, hanno affollato piazza San Pietro per l’appuntamento domenicale: «Se fosse oggi, come sono preparato, preparata? Ma devo fare questo e questo … Prepararsi come fosse l’ultimo giorno: questo fa bene». «Dobbiamo tenerci pronti all’incontro con lui», l’esortazione del Papa: «Vegliare non significa soltanto non dormire, ma essere preparati; infatti tutte le vergini dormono prima che arrivi lo sposo, ma al risveglio alcune sono pronte e altre no. Qui sta dunque il significato dell’essere saggi e prudenti». La lampada, ha spiegato Francesco, «è il simbolo della fede che illumina la nostra vita, mentre l’olio è il simbolo della carità che alimenta, rende feconda e credibile la luce della fede». «La condizione per essere pronti all’incontro con il Signore non è soltanto la fede, ma una vita cristiana ricca di amore e di carità per il prossimo», ha detto il Papa: «Se ci lasciamo guidare da ciò che ci appare più comodo, dalla ricerca dei nostri interessi, la nostra vita diventa sterile, incapace di dare vita agli altri, e non accumuliamo nessuna scorta di olio per la lampada della nostra fede; e questa – la fede – si spegnerà al momento della venuta del Signore, o ancora prima. Se invece siamo vigilanti e cerchiamo di compiere il bene, con gesti di amore, di condivisione, di servizio al prossimo in difficoltà, possiamo restare tranquilli mentre attendiamo la venuta dello sposo: il Signore potrà venire in qualunque momento, e anche il sonno della morte non ci spaventa, perché abbiamo la riserva di olio, accumulata con le opere buone di ogni giorno. La fede ispira la carità e la carità custodisce la fede».

«A Madrid, sono stati proclamati beati Vicente Queralt Lloret e 20 compagni martiri, e José María Fernández Sánchez e 38 compagni martiri. Tutti furono uccisi in odio alla fede durante la persecuzione religiosa avvenuta nel corso della guerra civile spagnola tra il 1936 e il 1937», ha ricordato il Papa, al termine dell’Angelus, precisando che «i nuovi beati erano, alcuni, membri della Congregazione della missione: sacerdoti, fratelli coadiutori, novizi; altri erano laici appartenenti all’Associazione della Medaglia Miracolosa». Tra i 25mila fedeli presenti in piazza San Pietro, il Papa ha salutato in particolare i fedeli provenienti da Washington, Philadelphia, Brooklyn e New York, la corale parrocchiale Santa Maria Maddalena di Nuragus (Sardegna); i fedeli di Tuscania, Ercolano e Venezia; la Società bocciofila di Rosta e i cresimandi di Galzignano.