Vita Chiesa

San Nicola: card. Koch, «la traslazione della reliquia è un bel segno dell’ecumenismo dei Santi»

«Di sicuro è positivo che i capi delle diverse Chiese s’incontrino e cerchino vie di conciliazione ecumenica. Ma l’unità può essere conseguita soltanto se è l’intero popolo di Dio a contribuirvi. La traslazione in Russia è stato un servizio ecumenico significativo e molto bello. Riportando oggi la reliquia al suo luogo d’origine abbiamo ottimi motivi per esprimere la nostra gratitudine». E quindi san Nicola, ha rilevato il card. Koch, assume oggi una grande rilevanza ecumenica: «Fratelli, vi chiedo di continuare a pregare in modo particolare per l’unità dei cristiani e di invocare l’intercessione del vostro Santo. Nicola, infatti, può aiutarci a realizzare questa unità. Egli fa parte dell’ampia schiera di cristiani perseguitati. Esiste infatti un vero e proprio ecumenismo dei martiri. Essi ci aiutano a crescere nella fede in Gesù Cristo e a trovare una gioia rinnovata nella professione di fede».

«San Nicola – ha proseguito nell’omelia il cardinale Koch – ha vissuto una grande unione con Cristo e ha reso a Cristo una testimonianza altrettanto credibile. Egli ha offerto una testimonianza con la sua vita e l’ha dimostrata nella sua vita con il suo determinato impegno contro l’eresia dell’arianesimo, contro quella dottrina che professava Gesù come uomo ma non come Dio».  

«Nel momento in cui la reliquia di san Nicola torna nel suo luogo di origine – ha continuato – dopo il suo viaggio a Mosca e San Pietroburgo, dove è stata accolta soprattutto dalla profonda venerazione delle sorelle e dei fratelli ortodossi, questa contribuisce fortemente alla causa della riunificazione della Chiesa d’Oriente e Occidente. Infatti soltanto se approfondiamo la nostra comunione di fede in Gesù Cristo ci riabbracciamo anche gli uni gli altri come cristiani e ci riscopriamo come parte dell’unico corpo di Cristo». E, in questo, san Nicola è stato una credibile testimonianza: «Egli ha vissuto al tempo della cristianità divisa. Quindi la sua intercessione e il suo aiuto sono stati importanti per la ricomposizione dell’unità della Chiesa in Oriente e in Occidente. E la traslazione della reliquia è un bel segno dell’ecumenismo dei Santi la cui importanza è stata sottolineata da papa Francesco e dal patriarca Kirill nella dichiarazione comune fatta durante l’incontro a Cuba».