Vita Chiesa

Papa Francesco: Angelus, «non esiste la missione cristiana all’insegna della tranquillità»

«L’invio in missione da parte di Gesù non garantisce ai discepoli il successo, così come non li mette al riparo da fallimenti e sofferenze», ha spiegato Francesco: «Essi devono mettere in conto sia la possibilità del rifiuto, sia quella della persecuzione. Questo spaventa un po’, ma è la verità». «Non esiste la missione cristiana all’insegna della tranquillità!», ha esclamato il Papa: «Le difficoltà e le tribolazioni fanno parte dell’opera di evangelizzazione», ma Dio «non abbandona i suoi figli nell’ora della tempesta». «Nelle difficoltà della testimonianza cristiana nel mondo, non siamo mai dimenticati, ma sempre assistiti dalla sollecitudine premurosa del Padre», ha assicurato Francesco, per questo Gesù rassicura i discepoli dicendo: «Non abbiate paura!». «Anche ai nostri giorni la persecuzione contro i cristiani è presente», ha fatto notare il Papa esortando a pregare «per i nostri fratelli e sorelle che sono perseguitati»: «Il loro esempio ci aiuta a non esitare nel prendere posizione in favore di Cristo, testimoniandolo coraggiosamente nelle situazioni di ogni giorno, anche in contesti apparentemente tranquilli». «Oltre che come ‘pecore in mezzo ai lupi’ il Signore, anche nel nostro tempo, ci manda come sentinelle in mezzo a gente che non vuole essere svegliata dal torpore mondano, che ignora le parole di Verità del Vangelo, costruendosi delle proprie effimere verità», ha affermato Francesco: «E se noi andiamo o viviamo in questi contesti e diciamo le Parole del Vangelo, questo dà fastidio e ci guarderanno non bene». «Sempre, quando noi abbiamo qualche tribolazione, qualche persecuzione, qualche cosa che ci fa soffrire, ascoltiamo la voce di Gesù nel cuore: ‘Non abbiate paura! Non avere paura, vai avanti! Io sono con te!’», le parole del Papa: «Non abbiate paura di chi vi deride e vi maltratta, e non abbiate paura di chi vi ignora o ‘davanti’ vi onora ma ‘dietro’ combatte il Vangelo. Ci sono tanti che davanti ci fanno sorrisi, ma da dietro combattono il Vangelo. Tutti li conosciamo. Gesù non ci lascia soli perché siamo preziosi per Lui. Per questo non ci lascia soli: ognuno di noi è prezioso per Gesù, e Lui ci accompagna».

«Esprimo la mia vicinanza alla popolazione del villaggio cinese di Xinmo colpito ieri mattina da una frana causata da forti piogge. Prego per i defunti e i feriti e per quanti hanno perso la casa. Dio conforti le famiglie e sostenga i soccorritori. Vi sono tanto vicino!». Sono le parole pronunciate dal Papa dopo la recita dell’Angelus di ieri, durante il quale Francesco ha ricordato anche la beatificazione, a Vilnius, del vescovo Teofilo Matulionis, ucciso in odio alla fede nel 1962, quando aveva già quasi 90 anni: «Rendiamo lode a Dio per la testimonianza di questo strenuo difensore della fede e della dignità dell’uomo. Salutiamo con un applauso lui e tutto il popolo lituano!», le sue parole. Poi un saluto ai vescovi, sacerdoti e fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina, e ai pellegrini della Bielorussia, che ricordano il 150° anniversario della canonizzazione di San Giosafat.