Vita Chiesa

Comunicazione, mons. Galantino: «non dobbiamo farci seppellire dall’irrilevanza»

Galantino ha ricordato le «crisi che segnano e che mettono a dura prova le diverse realtà periferiche e di conseguenza anche la realtà centrale» della Chiesa italiana e, richiamando il tema della prossima giornata mondiale delle Comunicazioni sociali – «Non temere, perché io sono con te» -, ha ribadito a ciascuno dei presenti la «vicinanza della segreteria generale della Cei». Anche perché – ha aggiunto – «la Segreteria generale sta investendo molte energie rispetto ai problemi e alle prospettive della comunicazione oltre che alla situazione dei mezzi di comunicazione periferici», temi affrontati da Presidenza della Cei, Consiglio permanente e Assemblea generale.

«Non possiamo sottrarci al discernimento», ha ammonito il segretario generale, aggiungendo che «va fatto in loco». Dal livello centrale, ha proseguito, «c’è grande disponibilità a collaborare mettendo in campo confronti ma nessuna voglia di sostituirsi alle responsabilità o di imporre soluzioni».

Galantino ha anche posto l’attenzione sullo «scenario costituito da trasformazioni di tipo tecnico» che coinvolge tutti i media e ha espresso preoccupazione per gli indicatori di diffusione riferiti ai media diocesani. «Soprattutto, però, preoccupa lo scenario dal punto di vista antropologico». Per questo bisogna «chiederci fino a che punto la nostra comunicazione ha un’incidenza dal punto di vista pastorale, perché faccia maturare coscienza critica e la consapevolezza che oggi il Vangelo è possibile, è vero». Galantino ha anche sottolineato come sia importante «imparare a capire e a comunicare nello stile che provvidenzialmente ci viene offerto dal Papa».