Vita Chiesa

Lavoro: Messaggio Cei, «frontiera dell’evangelizzazione» ed «emergenza nazionale»

I vescovi ricordano che il lavoro è «al centro» del cammino verso la 48ª Settimana sociale dei cattolici in Italia», che si svolgerà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre col tema: «Il lavoro che vogliamo: ‘libero, creativo, partecipativo e solidale’». Il testo parte dalle «sfide» date da «un tasso di disoccupazione ancora troppo alto», «8 milioni di persone a rischio di povertà, spesso a causa di un lavoro precario o mal pagato, più di 4 milioni di italiani in condizione di povertà assoluta». Ma «al di là dei numeri» – sottolineano – in gioco ci sono «le vite concrete delle persone», con «le storie dei giovani che non trovano la possibilità di mettere a frutto le proprie qualità, di donne discriminate e trattate senza rispetto, di adulti disoccupati che vedono allontanarsi la possibilità di una nuova occupazione, di immigrati sfruttati e sottopagati». «La soluzione dei problemi economici e occupazionali – così urgente nell’Italia di oggi – non può essere raggiunta senza una conversione spirituale che permetta di tornare ad apprezzare l’integralità dell’esperienza lavorativa», prosegue il testo, lamentando «una questione di giustizia», con la «grave svalorizzazione» patita dal lavoro, «la ‘finanziarizzazione’ dell’economia», ma pure lo «sfruttamento» e «l’opacità cercata da chi ha voluto fare profitto senza rispettare chi gli ha consentito di produrre». Tuttavia, «non sarà possibile nessuna reale ripresa economica senza che sia riconosciuto a tutti il diritto al lavoro e promosse le condizioni che lo rendano effettivo (Costituzione Italiana, art.4). Combattere tutte le forme di sfruttamento e sperequazione retributiva rimane obiettivo prioritario di ogni progresso sociale».

Il lavoro – si legge ancora nel messaggio – non può «venire ridotto alla sola, pur importante, dimensione economica»: esso è «espressione della creatività che rende l’essere umano simile al suo Creatore» ed è «sempre associato al senso della vita», non potendo «mai essere ridotto a ‘occupazione’». Giustizia e senso del lavoro sono questioni «strettamente intrecciate tra loro», riconoscono i vescovi, dal momento che «è solo laddove si riconosce la centralità del lavoro che si può generare un valore economico realmente propulsivo per l’intera comunità». Il Messaggio chiede di «saper cogliere gli aspetti promettenti che aiutano a pensare alla possibilità di affrontare la sfida e costruire un’economia capace di uno sviluppo sostenibile; sfida che è possibile vincere rimettendo il lavoro al primo posto». L’attenzione va quindi alla scuola – «primo investimento di una società che pensa al proprio futuro» -, al «ruolo delle imprese», alla «questione dell’orario di lavoro e dell’armonizzazione dei tempi lavorativi e familiari», alla «promozione della nuova imprenditorialità, espressione della capacità d’iniziativa dell’essere umano, via che può vedere protagonisti soprattutto i giovani». «È proprio tale conversione che può davvero fare ripartire l’intero Paese, nella consapevolezza della grande tradizione imprenditoriale, professionale, artigiana e operaia che abbiamo alle nostre spalle, profondamente intrisa della concezione cristiana», conclude il testo, citando la prossima Settimana sociale, «incontro nel quale la Chiesa italiana intende dare un contributo effettivo alla società italiana, affinché sia finalmente riconquistata la centralità del valore del lavoro».