«Coraggio, continuate a resistere e a custodire i luoghi santi». Con queste parole il Papa si è rivolto telefonicamente intorno alle 15:00 di oggi alla comunità francescana, rinchiusa da giorni nel complesso della Natività a Betlemme, in condizioni decisamente critiche. Negli edifici attigui alla Basilica della Natività, infatti, si sono rifugiati oltre 200 palestinesi armati e l’esercito israeliano circonda la zona, impedendo l’afflusso di aiuti umanitari e generi di prima necessità. E’ stato padre Ibrahim Faltas, rettore del complesso francescano, a riferire la frase con cui Giovanni Paolo II ha voluto esprimere personalmente la propria vicinanza ai frati. Da Gerusalemme il Custode di Terra Santa, padre Giovanni Battistelli, ha manifestato a nome dell’intera comunità l’immensa gratitudine per il gesto del Pontefice. «Con questa sua premurosa attenzione ha commentato – ci conferma nel mandato di Custodi dei Luoghi Santi della Redenzione, incoraggiando i confratelli di Betlemme alla perseveranza nell’opera loro affidata». La sala stampa della Santa Sede ha confermato la conversazione intercorsa tra il Papa e padre Ibrahim. In un breve comunicato ha spiegato che «il Santo Padre ha ringraziato i frati per la loro testimonianza cristiana e ha inviato loro la sua benedizione in questi momenti di particolare difficoltà». In mattinata, nel frattempo, due palestinesi feriti che si trovavano all’interno del complesso della Natività sono stati evacuati da personale sanitario. Notizie discordanti giungono riguardo a chi avrebbe preso in carico queste persone, urgentemente bisognose di cure mediche. Secondo alcuni, infatti, sarebbero stati trasferiti a bordo di una ambulanza militare israeliana, mentre altri sostengono che siano stati messi nelle mani della Croce Rossa.Misna