Vita Chiesa
Libano: presidente Aoun incontra il Papa, mentre i non maroniti chiedono maggior rappresentanza politica
![](https://www.toscanaoggi.it/wp-content/uploads/2017/03/Libano-presidente-Aoun-incontra-il-Papa-mentre-i-non-maroniti-chiedono-maggior-rappresentanza-politica.jpg)
Il Papa ha ricevuto oggi il presidente del Libano, Michel Aoun, il quale successivamente ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. «Nel corso dei cordiali colloqui – si legge in un comunicato della Sala Stampa Vaticana – ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali tra la Santa Sede e il Libano, sottolineando il ruolo storico e istituzionale della Chiesa nella vita del Paese. Si è quindi espressa soddisfazione per l’impegno delle varie forze politiche nel porre fine alla vacanza presidenziale, auspicando per il futuro una sempre più proficua collaborazione tra i membri delle diverse comunità etniche e religiose in favore del bene comune e dello sviluppo della nazione». Nel prosieguo della conversazione, «si è fatto riferimento alla Siria, con particolare attenzione agli sforzi internazionali per una soluzione politica al conflitto» ed è stato «ribadito l’apprezzamento per l’accoglienza che il Libano presta ai numerosi profughi siriani». Infine, la conclusione della nota, «si è avuto un più ampio scambio di vedute sul contesto regionale, facendo cenno agli altri conflitti in corso e alla situazione dei cristiani in Medio Oriente».
Si tratta del primo viaggio di Aoun in Europa, dopo la nomina a capo dello Stato libanese, avvenuta lo scorso 31 ottobre 2016. Martedì scorso, riferisce Fides, vescovi e membri autorevoli di Chiese cristiane, presenti in Libano a fianco della preminente Chiesa maronita, si sono incontrati presso la sede dell’eparchia caldea di Beirut e hanno sottoscritto insieme un appello al Presidente Aoun e alle forze politiche libanesi in cui chiedono la garanzia di un’adeguata rappresentanza nelle istituzioni politiche e amministrative per le proprie comunità di fedeli. Alla riunione hanno preso parte esponenti della Chiesa caldea, della comunità cattolica latina e delle Chiese assira, siro-cattolica, siro-ortodossa, copto-cattolica e copto-ortodossa.
In particolare, nel documento firmato dai presenti, si dichiara che le Chiese rappresentate dai presenti non appoggeranno alcuna nuova legge elettorale – questione attualmente al centro del dibattito politico libanese – che non contempli la regola di riservare almeno 3 seggi parlamentari a rappresentanti di comunità cristiane diverse da quella maronita.
I firmatari dell’appello hanno anche annunciato iniziative e mobilitazioni comuni per ottenere che i membri delle proprie rispettive comunità non vengano discriminati nelle distribuzione di seggi e incarichi in seno alle istituzioni politiche e amministrative del Paese dei cedri.
Già lo scorso maggio i Primati delle due Chiese siro-antiochene – il Patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem II e il Patriarca siro cattolico Ignatius Youssif III Younan – avevano sottoscritto un documento comune contenente la richiesta di garantire ai membri delle due comunità cristiane una maggiore presenza negli uffici e negli incarichi pubblici, evitando discriminazioni conclamate o occulte di ogni sorta. Prima ancora, a gennaio, i due Patriarchi avevano sottoposto la stessa richiesta ai propri interlocutori nel giro di consultazioni che avevano realizzato congiuntamente presso i leader delle diverse forze politiche nazionali, in un frangente ancora segnato dalla paralisi elettorale e dalla vacanza della carica presidenziale. Secondo il sistema istituzionale libanese, aggiunge Fides, la carica di Presidente della Repubblica spetta a un cristiano maronita.