Vita Chiesa

Pistoia, al via corso di aggiornamento sulla prevenzione alla dipendenza da gioco d’azzardo

Il ciclo di incontri vede coinvolti la diocesi di Pistoia, il gruppo “Stili di vita” (formato dall’Ufficio Caritas, l’Ufficio Scuola diocesano, l’Ufficio Pastorale sociale e del lavoro, Ufficio Pastorale giovanile e l’Ufficio della Famiglia), il Ceis di Pistoia, l’Aiart di Pistoia, l’Associazione Libera, la Campagna “Mettiamoci in gioco”, e si colloca nell’ambito dell’educazione degli adolescenti e dei giovani della scuole e delle varie associazioni presenti sul territorio (parrocchie, gruppi, scout) alle problematiche del nostro tempo.

“L’obiettivo principale del corso – si legge in una nota – è quello di sensibilizzare gli insegnati di religione, che ogni mattina entrano in contatto con i giovanissimi, sul gravissimo problema della dipendenza dal gioco d’azzardo e dar loro strumenti per la prevenzione di questo particolare disagio”.

“Possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che siamo di fronte ad una vera e propria piaga sociale – afferma Armando Bartolini, direttore dell’Ufficio Scuola diocesano -, l’azzardo è un’industria e un business che invece di creare valore lo brucia, lo consuma desertificando legami sociali e dissipando il risparmio”.

“Questa iniziativa rappresenta indubbiamente una importante occasione non solo di approfondimento delle caratteristiche sociali, sanitarie ed economiche che ruotano intorno a questa crescente piaga che porta spesso a vere e proprie forme patologiche – afferma il presidente del Ceis Pistoia, Franco Burchietti – ma anche di proporre un percorso di ‘lavoro a rete’ tra vari soggetti, ognuno dei quali già svolge un proprio compito di prevenzione, educazione, denuncia, proposta, cura degli aspetti patologici, ecc., ma che tutti insieme possono rappresentare un vero ‘valore aggiunto’ nella lotta contro il diffondersi del problema in questione”.

Il percorso che viene proposto tiene conto anche delle parole contenute negli “Orientamenti pastorali per il triennio 2016-2019” del vescovo fausto Tardelli: “Siamo chiamati a guardarci intorno e scoprire le povertà, le attese, i sogni. Quelli materiali, certo, ma anche quelli di dignità e quelli , ancora più profondi, di liberazione dal male e di vita nuova nell’amore”.

Il documento del Vescovo pone l’attenzione sul malessere della società, facendo un lungo elenco di situazioni di povertà, tra le quali spiccano alle le propensione alle dipendenze, in particolare quella dal gioco. Il primo incontro sarà martedì 14 febbraio con don Armando Zappolini, presidente del Cnca e portavoce della campagna “Mettiamoci in gioco”. Gli appuntamenti, con cadenza settimanale, proseguiranno fino al 21 marzo, quando interverrà mons. Mimmo Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita–Telese–Sant’Agata de Goti.