Vita Chiesa
Papa Francesco: messaggio Accademie Pontificie, nuove chiese siano «oasi di bellezza»
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Dopo aver citato come riferimento il discorso di Benedetto XVI agli artisti, pronunciato nel novembre 2009 nella Cappella Sistina, in cui il suo predecessore invitava gli artisti a «impegnarsi per rendere sempre più umani i luoghi della convivenza sociale», Francesco – nel messaggio letto dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, prima di consegnare il Premio delle Pontificie Accademie di quest’anno – menziona i «progetti di riqualificazione e di rinascita delle periferie delle metropoli, delle grandi città, elaborati da tanti qualificati architetti, che propongono, appunto, ‘scintille’ di bellezza, cioè piccoli interventi a carattere urbanistico, architettonico e artistico attraverso cui ricreare, anche nei contesti più degradati e imbruttiti, un senso di bellezza, di dignità, di decoro umano prima che urbano». «Le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure», scrive il Papa citando Italo Calvino: «Forse tante città del nostro tempo, con i loro sobborghi desolanti, hanno lasciato molto più spazio alle paure che ai desideri e ai sogni più belli delle persone, soprattutto dei più giovani». «Prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire dal pragmatismo utilitaristico», prosegue il Papa citando la Laudato sì: «Quando non si impara a fermarsi ad ammirare e apprezzare il bello, non è strano che ogni cosa si trasformi in oggetto di uso e abuso senza scrupoli».
«È necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti periferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace, di accoglienza, favorendo davvero l’incontro con Dio e la comunione con i fratelli e le sorelle, diventando così anche punto di riferimento per la crescita integrale di tutti gli abitanti, per uno sviluppo armonico e solidale delle comunità». È la ricetta del Papa, contenuta nel messaggio alle Accademie Pontificie. «Prendersi cura delle persone, a cominciare dai più piccoli e indifesi, e dei loro legami quotidiani – spiega Francesco – significa necessariamente prendersi cura anche dell’ambiente in cui essi vivono». «Piccoli gesti, semplici azioni, piccole scintille di bellezza e di carità possono risanare, ‘rammendare’ un tessuto umano, oltre che urbanistico e ambientale, spesso lacerato e diviso, rappresentando una concreta alternativa all’indifferenza e al cinismo», assicura il Papa, soffermandosi sul «compito importante e necessario degli artisti, particolarmente di quanti sono credenti e si lasciano illuminare dalla bellezza del vangelo di Cristo: creare opere d’arte che portino, proprio attraverso il linguaggio della bellezza, un segno, una scintilla di speranza e di fiducia lì dove le persone sembrano arrendersi all’indifferenza e alla bruttezza». «Architetti e pittori, scultori e musicisti, cineasti e letterati, fotografi e poeti, artisti di ogni disciplina sono chiamati a far brillare la bellezza soprattutto dove l’oscurità o il grigiore domina la quotidianità», la consegna di Francesco: «Sono custodi della bellezza, annunciatori e testimoni di speranza per l’umanità, come hanno più volte ripetuto i miei predecessori. Li invito, pertanto, ad avere cura della bellezza, e la bellezza curerà tante ferite che segnano il cuore e l’animo degli uomini e delle donne dei nostri giorni».
Il Premio delle Pontificie Accademie è stato assegnato, quest’anno, a due giovani: Chiara Bertoglio, «per la sua ricerca in campo musicologico e letterario nonché per la sua attività concertistica» e Claudio Cianfaglioni, «per la sua ricerca poetica e lo studio di alcune significative figure poetiche e letterarie del nostro tempo, tra cui Padre David Maria Turoldo, di cui ricordiamo il centenario della nascita». Medaglia del pontificato, invece, a Michele Vannelli, maestro di Cappella della basilica di San Petronio a Bologna, e a Francesco Lorenzi, compositore e musicista, fondatore del gruppo musicale «The Sun».