Tra i nuovi Beati – molti religiosi, qualche laico e quasi tutti martiri – spicca la figura di padre Stanley Francesco Rother, il primo martire cattolico nato negli Stati Uniti e ordinato a Oklahoma City, ma è in una cittadina del Guatemala che svolse la sua missione, portando la Parola di Dio tra gli indiani Tzutuhil, discendenti dei Maya: imparò la loro lingua tribale e in essa tradusse il Nuovo Testamento e il rito della Messa. Le sue opere a sostegno dei più poveri e contro il loro sfruttamento – ricorda Radio Vaticana – non passarono inosservate: gli anni Settanta nel Centro e Sud America erano quelli delle dittature militari e degli squadroni della morte, per mano dei quali anche padre Stanley cadde, nella sua canonica, il 28 luglio 1981, dopo aver sofferto la morte di 20 suoi parrocchiani. Quando la notizia del suo assassinio fu resa nota, gli indiani giunsero in migliaia a pregare nella parrocchia di Santiago Atitlan e ottennero che il cuore del loro padre rimanesse sepolto per sempre con loro. Molti altri martiri saranno beatificati, come padre Vincenzo Queralt Lloret, sacerdote della Congregazione della Missione, che visse a Barcellona negli anni della guerra civile spagnola e della persecuzione della Chiesa. Scoperto a evangelizzare nonostante il divieto, fu ucciso in odio alla fede. Stessa sorte subirono sei sacerdoti della sua stessa Congregazione, cinque preti diocesani, due religiose Figlie della Carità e sette laici dell’Associazione Figli di Maria della Medaglia Miracolosa.Martire dell’ateismo di Stato del regime comunista sovietico è invece Teofilo Matulionis, arcivescovo lituano di Kaišiadorys, che si batté per ripristinare l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e fu più volte incarcerato, deportato in Siberia e si vide confiscati tutti i beni prima di essere assassinato il 20 agosto 1962. Infine, don Giovanni Schiavo, sacerdote professo della Congregazione di San Giuseppe, vicentino, svolse il suo apostolato un po’ in tutto il Nord Italia prima di essere inviato missionario in Brasile. Apprezzato per la sapiente direzione spirituale, educatore attento, delicato con i poveri, sempre sorridente, chi lo ha conosciuto lo ricorda per la forza tipica dei santi e la capacità di seminare pace e gioia.Tra i nuovi Venerabili Servi di Dio, c’è il cardinale cappuccino Guglielmo Massaja (1809-1889). Missionario in Etiopia, ebbe uno stile di vita poverissimo, faceva lunghissimi viaggi a piedi nudi per annunciare il Vangelo e svolgere un’autentica promozione umana con la profilassi contro malattie endemiche, particolarmente contro il vaiolo, per cui fu chiamato “Padre del Fantatà”, il vaiolo nella lingua locale. Tra le sue opere si ricordano la lotta per l’abolizione della schiavitù, l’impegno per la diffusione dell’istruzione che lo portò a trascrivere di proprio pugno numerosi manuali scolastici, la creazione di centri assistenziali durante i frequentissimi periodi di guerra e di carestia, la pacificazione nelle lotte tribali. Gli altri nuovi Venerabili Servi di Dio sono: don Nunzio Russo, fondatore della Congregazione delle Figlie della Croce; don Giuseppe Bau Burguet, parroco a Masarrochos (Spagna); don Mario Ciceri, sacerdote diocesano; madre Maria Giuseppa Aubert, fondatrice dell’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Compassione; madre Luce Rodríguez-Casanova y García San Miguel, fondatrice della Congregazione delle Donne Apostoliche del Sacro Cuore; madre Caterina Aurelia del Preziosissimo Sangue, fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo dell’Unione di Saint-Hyacinthe. Suor Leonia Maria Nastał, suora professa della Congregazione delle Piccole Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata.