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Ucraina, da Firenze il cardinale Hollerich (presidente vescovi europei): l’Europa prenda misure opportune

“Viviamo in un mondo in cui c’è ancora gente che pensa che il confronto armato possa risolvere i problemi. Noi no. Noi crediamo che ascoltarci, parlare insieme, avere un dialogo aperto: questo, soltanto questo può costruire le città del futuro". Lo ha detto il card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), intervenendo questa mattina a Firenze alla conferenza stampa dell’incontro dei vescovi del Mediterraneo.

“Il nostro Dio – ha affermato – è un Dio della pace, non è il Dio della guerra. Faccio un appello all’incontro speciale del Consiglio europeo di oggi affinchè si prendano le misure opportune per promuovere una de-escaltation e si faccia tutto il possibile per raggiungere di nuovo raggiungere la pace”. Il cardinale Hollerich ha citato una dichiarazione scritta diffusa dalla Comece: “Sono profondamente preoccupato per gli ultimi rapporti sull’escalation delle azioni militari della Federazione Russa in Ucraina, che aprono lo scenario allarmante di un conflitto armato che causa orribili sofferenze umane, morte e distruzione. Oggi, la pace in tutto il continente europeo e oltre si trova ad affrontare una seria minaccia. A nome dei Vescovi della Comece, desidero ribadire la nostra fraterna vicinanza e solidarietà con il popolo e le istituzioni dell’Ucraina. Condividendo i sentimenti di angoscia e preoccupazione di Papa Francesco, facciamo appello alle autorità russe affinché si astengano da ulteriori azioni ostili che infliggerebbero ancora più sofferenza e violerebbero i principi del diritto internazionale. La guerra è un grave affronto alla dignità umana e non ha posto nel nostro continente. Pertanto, chiediamo urgentemente alla comunità internazionale, compresa l’Unione europea, di non cessare di cercare una soluzione pacifica a questa crisi attraverso il dialogo diplomatico. Facciamo appello ai leader europei riuniti oggi per una riunione speciale del Consiglio europeo perche mostrino unità e approvino misure che promuovano la riduzione dell’escalation e il rafforzamento della fiducia, evitando al contempo qualsiasi passo che potrebbe potenzialmente rafforzare il conflitto violento. Alla luce dell’emergente situazione umanitaria provocata dalle ostilità in corso, facciamo appello alle società e ai governi europei affinché accolgano i rifugiati che fuggono dalla loro patria in Ucraina a causa di guerre e violenze e cercano protezione internazionale. È nostra vocazione, nostra responsabilità e nostro dovere accoglierli e proteggerli come fratelli e sorelle. Insieme a Papa Francesco, preghiamo la Madonna, Regina della Pace, perché il Signore illumini coloro che hanno responsabilità politiche”, “Dio è Dio della pace e non della guerra”, ripete il cardinale, “è il Padre di tutti, non solo di alcuni, che ci vuole fratelli e non nemici”.

Facendo riferimento al convegno dei vescovi del Mediterraneo, ha aggiunto, è significativo parlare di pace proprio a Firenze, “luogo di una bellezza straordinaria: la bellezza è segno di Dio, della trascendenza di Dio. Qui possiamo parlare delle vie che portano al futuro”.