Vita Chiesa
Francesco e i luterani. Un viaggio pieno di speranze ecumeniche
«Alla fine di questo mese, a Dio piacendo, mi recherò a Lund, in Svezia, e insieme alla Federazione Luterana Mondiale faremo memoria, dopo cinque secoli, dell’inizio della riforma di Lutero e ringrazieremo il Signore per cinquant’anni di dialogo ufficiale tra luterani e cattolici. Parte essenziale di questa commemorazione sarà il rivolgere i nostri sguardi verso il futuro, in vista di una testimonianza cristiana comune al mondo di oggi, che tanto ha sete di Dio e della sua misericordia»: papa Francesco è tornato, ancora una volta, sul suo imminente incontro ecumenico di Lund, previsto per lunedì 31 ottobre, con queste parole, che ha rivolto il 13 ottobre a un gruppo di luterani che erano partiti da Wittenberg per arrivare a Roma per compiere un pellegrinaggio ecumenico con il quale prepararsi al 500° anniversario della nascita della Riforma luterana (1517-2017).
Anche in questa occasione il papa ha indicato l’incontro di Lund come una tappa di un cammino che ha già dato tanti frutti, un cammino nel quale cattolici e luterani provano «sentimenti contrastanti: dolore per la divisione che ancora esiste tra noi, ma anche gioia per la fraternità già ritrovata». Si tratta di vivere questo anno di commemorazione dell’inizio della Riforma, come un tempo propizio per rendere grazie a quanto è stato fatto per la costruzione della comunione visibile tra cattolici e luterani sapendo bene che non mancano le questioni ancora aperte, sulle quali i teologi sono chiamati a continuare la loro riflessione e il loro confronto; non vanno dimenticati che sono ormai tanti i punti condivisi da cattolici e luterani, soprattutto nel campo della dottrina (in particolare dopo la firma della Dichiarazione comune sulla giustificazione del 1999), della testimonianza comune dell’evangelo, dell’assistenza materiale degli ultimi.
In questo anno, che si apre con l’incontro di Lund, tante saranno le iniziative ecumeniche che si terranno in tanti luoghi di tanti paesi: questo nutrito programma di iniziative, alle quali se ne aggiungano sempre di nuove, sono il segno evidente di come si vuole commemorare questo anniversario in una prospettiva che consenta di proseguire nel superamento delle letture puramente confessionali che hanno impedito di cogliere la complessità dottrinale e le ricchezze spirituali del XVI secolo, dove numerosi furono i progetti di riforma della Chiesa e nella Chiesa. Nel parlare di come commemorare il 500° anniversario della nascita della Riforma papa Francesco sottolinea quanto significativo sia il percorso di riconciliazione delle memorie, come già sosteneva anche Giovanni Paolo II soprattutto in preparazione al Grande Giubileo del 2000, per costruire l’unità dei cristiani: la riconciliazione delle memorie dà così più forza e più credibilità all’annuncio della Buona Novella nel XXI secolo in un mondo, lacerato dalla violenza e segnato dalle sofferenze.
Per papa Francesco questo anniversario, proprio alla luce di quanti passi sono stati fatti soprattutto negli ultimi cinquant’anni nel dialogo ecumenico, deve così essere un tempo nel quale compiere dei gesti concreti per manifestare cosa i cristiani possono fare insieme, privilegiando la preghiera in comune per chiedere al Signore di sostenere questa stagione di dialogo: per questo, qualche mese fa, è stato pubblicato un documento, Preghiera comune per commemorare la Riforma nel 2017, da parte della Commissione cattolica-luterana, con la quale vengono offerte delle indicazioni concrete su come luterani e cattolici possono pregare insieme. Papa Francesco ha pensato questo anniversario in questi termini fin dal suo primo incontro pubblico, con la Commissione cattolico-luterana per il dialogo, accompagnata da una delegazione della Federazione Luterana Mondiale, fondata proprio a Lund nel luglio 1947, a pochi mesi della sua elezione, il 21 ottobre 2013, quando venne presentato al papa il documento Dal conflitto alla comunione, con il quale la Commissione voleva rivolgere un perentorio invito a ritornare alle vicende storiche del XVI scolo, ripensando a come queste vicende sono state raccontate per secoli, alimentando spesso un clima di conflittualità che non ha favorito la comunione.
Negli incontri di questi anni con rappresentanti e delegazioni della Chiesa luterana, anche quando il papa ha visitato la comunità luterana di Roma, il 15 novembre 2015, forte è stato il richiamo a cercare sempre nuove forme di collaborazione per rafforzare la missione nel mondo così da vivere l’unità della Chiesa; nel formulare questo richiamo il papa ha trovato una profonda sintonia con la Chiesa Luterana che, soprattutto nella figura del vescovo giordano Munib Jounan, presidente della Federazione Luterana Mondiale, dal 2012, ha pensato il 2017 come un tempo nel quale rileggere il passato e il presente della confessione luterana in modo da far conoscere dentro e fuori del cristianesimo il patrimonio teologico e spirituale che deve molto alla «protesta» di Lutero. La centralità di una testimonianza sempre più condivisa tra i cristiani quale segno della comune volontà di costruire l’unità dei cristiani nella vita delle comunità locali per essere fedeli alla Parola di Dio ha assunto così un valore del tutto particolare, suscitando prima interesse e poi trovando accoglienza in tante Chiese, anche grazie agli incontri di papa Francesco con le Chiese, che si richiamano direttamente o indirettamente alla Riforma del XVI secolo, dalla Chiesa Valdese, alla Comunione Anglicana, all’Esercito della Salvezza, alle comunità dell’universo pentecostale, oltre che con gli organismi ecumenici internazionali.
Papa Francesco ha insistito sull’importanza di una missione veramente e realmente condivisa: anche di recente, all’inizio di ottobre, il papa è tornato su questa dimensione del dialogo ecumenico, durante al preghiera comune a San Gregorio al Celio, quando il papa e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welbin hanno inviato un cattolico e un anglicano a annunciare Cristo nel mondo. Commemorare l’inizio della Riforma non è quindi semplicemente un promuovere a una migliore conoscenza di questo evento della storia del cristianesimo, rilanciando un cammino di riconciliazione per chiarire sempre più quali sono i punti che ancora dividono cattolici e luterani, ma un tempo per camminare insieme nel mondo, annunciando che, seppur declinato in forme molto diverse, Cristo è Uno, così come la Chiesa è Una; l’obbedienza alla Parola di Dio guida cattolici e luterani a farsi portavoci ai cristiani, a cominciare da coloro che rivendicano la nascita della propria tradizione proprio nel XVI secolo, di uno spirito ecumenico con il quale scoprire la gioia di vivere la diversità nell’unità, cosi come era nel collegio degli apostoli.
Il programma
Durerà due giorni il viaggio apostolico di Papa Francesco in Svezia, in occasione della commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma. Il Papa partirà la mattina di lunedì 31 ottobre alla volta di Malmö, dove all’aeroporto internazionale della città si terrà l’accoglienza ufficiale intorno alle 11. Nella giornata, il Papa farà visita alla famiglia reale a Lund. Quindi, nella cattedrale luterana si celebrerà una preghiera ecumenica comune, poi nello stadio di Malmö vi sarà un incontro pubblico con le delegazioni ecumeniche.
Il giorno dopo, Francesco celebrerà la Messa con la comunità cattolica svedese, sempre a Malmö, e farà quindi ritorno a Roma, dove è atteso per le ore 15.30.