Vita Chiesa

Papa Francesco all’Angelus ha annunciato 13 nuovi cardinali elettori e 4 ultraottantenni

All’Angelus in Piazza San Pietro, al termine della Messa per il Giubileo Mariano, Papa Francesco, dopo aver rivolto il pensiero alle popolazioni dei Caraibi, e in particolare di Haiti, messe a dura prova dal passaggio dell’uragano Matthew, ha annunciato della creazione di 13 nuovi cardinali di 11 Paesi e 4 cardinali non elettori in un Concistoro il prossimo 19 novembre alla vigilia della conclusione del Giubileo della Misericordia. 

«La loro provenienza da 11 Nazioni – ha detto – esprime l’universalità della Chiesa che annuncia e testimonia la Buona Novella della Misericordia di Dio in ogni angolo della terra». L’inserimento dei nuovi cardinali nella diocesi di Roma, ha proseguito, manifesta inoltre «l’inscindibile legame tra la sede di Pietro e le Chiese particolari diffuse nel mondo». Domenica 20 novembre, Solennità di Cristo Re, a conclusione dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia, ha detto ancora il Papa, «concelebrerò la Santa Messa con i nuovi Cardinali, con il Collegio Cardinalizio, con gli Arcivescovi, con i Vescovi e con i Presbiteri». Quindi, ha annunciato al mondo il nome dei nuovi porporati:

«Mons. Mario Zenari, che rimane Nunzio Apostolico nell’amata e martoriata Siria (Italia); Mons. Dieudonné Nzapalainga, C.S.Sp., Arcivescovo di Bangui (Repubblica Centrafricana); Mons. Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo di Madrid (Spagna); Mons. Sérgio da Rocha, Arcivescovo di Brasilia (Brasile); Mons. Blase J. Cupich, Arcivescovo di Chicago (U.S.A.); Mons. Patrick D’Rozario, C.S.C., Arcivescovo di Dhaka (Bangladesh); Mons. Baltazar Enrique Porras Cardozo, Arcivescovo di Mérida (Venezuela); Mons. Jozef De Kesel, Arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio); Mons. Maurice Piat, Arcivescovo di Port-Louis (Isola Maurizio); Mons. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (U.S.A.); Mons. Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo di Tlalnepantla (Messico); Mons. John Ribat, M.S.C., Arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea); Mons. Joseph William Tobin, C.SS.R., Arcivescovo di Indianapolis (U.S.A.)».

Ai membri del Collegio Cardinalizio, ha detto Papa Francesco, «unirò anche due arcivescovi ed un Vescovo Emerito che si sono distinti nel loro servizio pastorale ed un Presbitero che ha reso una chiara testimonianza cristiana». Si tratta di mons. Anthony Soter Fernandez, Arcivescovo Emerito di Kuala Lumpur (Malaysia) mons. Renato Corti, Arcivescovo Emerito di Novara (Italia) Mons. Sebastian Koto Khoarai, O.M.I, Vescovo Emerito di Mohale’s Hoek (Lesotho) e il reverendo Ernest Simoni, presbitero dell’Arcidiocesi di Shkodrë-Pult (Scutari – Albania).

Quest’ultima nomina è forse la più sorprendente. Si tratta di un sacerdote di 88 anni Ernest Simoni, nato il 18 ottobre 1928 a Troshani, un villaggio a pochi chilometri da Scutari, per due volte condannato a morte dal regime comunista di Enver Hoxha con pena poi commutata in carcere duro nel quale rimase dal 1963 al 1981. Dopo la liberazione, fu comunque considerato «nemico del popolo» e obbligato a lavorare nelle fogne di Scutari. Esercitò il ministero del sacerdozio clandestinamente, fino alla caduta del regime nel 1990. Da allora ha continuato a servire come umile sacerdote, in tanti villaggi, prodigandosi a riconciliare molte persone in vendetta e a portare la sua testimonianza. Testimonianza che commosse profondamente anche Papa Francesco in visita a Tirana il 21 settembre 2014.

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