Vita Chiesa
Vatileaks 2: due condanne, una assoluzione, due proscioglimenti per difetto di giurisdizione
Un processo, a quel che è dato sapere, avviato per evitare il tempo dei sospetti globali alimentati, ad esempio, dalla vicenda del cosiddetto «Corvo» vaticano. Inoltre, il processo è stato avviato nel rispetto di un principio di parità di trattamento con la vicenda che ha visto protagonista Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo di Papa Benedetto. Infine, il processo ha dato un forte segnale interno sul vincolo di discrezione e di riservatezza legato al ruolo di servizio nella Santa Sede. Il tribunale vaticano ha pronunciato le due sentenze di condanna per monsignor Lucio Vallejo Balda, segretario di Cosea, e per la pr Francesca Immacolata Chaouqui: 18 mesi di reclusione al primo per «divulgazione illecita di documenti riservati», e 10 mesi di reclusione alla seconda per concorso in tale reato, con pena sospesa. Assolto invece Nicola Maio, segretario esecutivo di Cosea, per non aver commesso il fatto e prosciolti i giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi per difetto di giurisdizione (e dunque incompetenza del Tribunale), essendo essi cittadini italiani che mai hanno compiuto azioni di nessun tipo in territorio vaticano. Tale decisione manifesta, oltre ogni ragionevole dubbio, che non si è trattato di un processo sulla libertà di stampa e neppure si è invocata in alcun modo alcuna forma di censura.
Nell’udienza del 4 luglio, i pm vaticani avevano chiesto tre anni e nove mesi di reclusione per Chaouqui, «ritenuta ispiratrice e responsabile» dell’azione indirizzata alla rivelazione di notizie e documenti riservati, e tre anni e un mese per mons. Vallejo Balda, che aveva ammesso di aver passato carte e documenti all’esterno. Un anno e nove mesi, invece, la condanna invocata per Maio, «in considerazione del limitato ruolo avuto nella vicenda». Dei due giornalisti, invece, la richiesta di condanna era relativa solo a Gianluigi Nuzzi, autore di «Via Crucis», per il quale era stato chiesto un anno con sospensione condizionale. «Assoluzione per insufficienza di prove», infine, il verdetto dei pm per l’altro cronista, Fittipaldi, autore di «Avarizia».
Questo il testo delle motivazioni della sentenza, letta dal presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Dalla Torre, e diffusa dalla Radio Vaticana: «Il Tribunale, in relazione agli imputati Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi, rilevata la sussistenza radicata e garantita dal Diritto Divino della libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di stampa nell’Ordinamento Giuridico Vaticano, considerato peraltro che lo svolgimento processuale, la cui istruzione si è perfezionata solamente nel corso del dibattimento, ha evidenziato che i fatti contestati agli imputati sono avvenuti al di fuori del proprio ambito ordinario di giurisdizione, tenuto conto che gli stessi imputati non rivestono ai sensi del Diritto Penale la qualificazione di pubblici ufficiali, né sono ad essi equiparati, dichiara il proprio difetto di giurisdizione. In relazione all’imputato Ángel Lucio Vallejo Balda, tenuto conto che le risultanze processuali evidenziano la sussistenza di elementi costitutivi in reato, di cui art.160 bis del Codice Penale, considerate le aggravanti e le attenuanti, condanna l’imputato alla pena di 18 mesi di reclusione. In relazione all’imputata Francesca Immacolata Chaouqui, valutato che le risultanze processuali non evidenziano sufficientemente che l’imputata abbia rilevato notizie o documenti di cui è vietata la pubblicazione, ma dimostrano il concorso nel reato commesso da Lucio Ángel Vallejo Banda, considerate le attenuanti e le aggravanti, condanna la stessa alla pena di 10 mesi di reclusione. Sospende l’esecuzione della pena per anni cinque e le condizioni di legge. Condanna Ángel Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui al rifacimento delle spese processuali. Sia Vallejo Balda che la Chaouqui sono stati assolti dal reato di associazione criminale secondo quanto recita l’art. 248 (‘Quando più persone si associano allo scopo di commettere più delitti’) per non aver commesso il fatto. Assoluzione piena per Nicola Maio, ex collaboratore di mons. Vallejo Balda».