Vita Chiesa

Pellegrinaggi: 40mila persone in viaggio con l’Unitalsi nel 2015, tra cui 9.615 malati. In crescita i giovani

Sono sempre più i giovani (età compresa da 14 a 35 anni) – ben il 17% dei pellegrini che si sono dichiarati malati o disabili – a decidere di partire, soprattutto se alle spalle hanno problemi di depressione, dipendenze da droghe, sindromi fobiche e solitudine. Questi alcuni dei dati del dossier Unitalsi che verrà presentato a Sacrofano (Roma), presso la Fraterna Domus, in occasione della seconda fase del progetto «Per-corsi tra scienza ed etica per l’integrazione della persona», realizzato dall’Unitalsi, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, con l’obiettivo di formare i volontari dal punto di vista sanitario, catechetico e psico-pedagogico. Fino al 17 aprile prenderanno parte all’iniziativa oltre 30 volontari, provenienti da tutte le sottosezioni Unitalsi dell’Italia centrale. Previsti, nel corso del 2016, altri due appuntamenti: dal 13 al 15 maggio per il Sud e un convegno finale nel settembre 2016.

«Questo progetto – spiega Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi – si pone l’obiettivo di migliorare l’accoglienza delle migliaia di persone malate o con disabilità che si affidano a noi, ma anche di formare un numero adeguato di volontari, in ambito sanitario e psico-pedagogico, al senso della guarigione secondo un’etica cristiana e contribuire all’inclusione della persona malata o con disabilità». Dal dossier emerge che sui 1.635 giovani che hanno scelto di andare in pellegrinaggio (il 17% del campione totale dei malati del 2015 che sono stati 9.615) il 33,5% soffre di depressione, il 10% di psicosi, il 3% di schizofrenia, il 2,5% di disturbi generalizzati dello sviluppo, il 2% di sindromi fobiche, l’1,5% di disturbi del comportamento alimentare e lo 0,5% di dipendenza da droghe.