Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: famiglia aperta all’amore di Dio è sale della terra, luce del mondo, lievito per la società

«Ripenso al grande incontro di Filadelfia, nel settembre scorso; alle tante famiglie incontrate nei viaggi apostolici; e a quelle di tutto il mondo. Vorrei salutarle tutte con affetto e riconoscenza, specialmente in questo nostro tempo, nel quale la famiglia è soggetta a incomprensioni e difficoltà di vario genere che la indeboliscono».

Il Vangelo odierno, ha osservato, «invita le famiglie a cogliere la luce di speranza proveniente dalla casa di Nazaret, nella quale si è sviluppata nella gioia l’infanzia di Gesù». «Il nucleo familiare di Gesù, Maria e Giuseppe è per ogni credente, e specialmente per le famiglie, un’autentica scuola del Vangelo. Qui ammiriamo il compimento del disegno divino di fare della famiglia una speciale comunità di vita e d’amore. Qui apprendiamo che ogni nucleo familiare cristiano è chiamato ad essere ‘chiesa domestica’, per far risplendere le virtù evangeliche e diventare fermento di bene nella società. I tratti tipici della Santa Famiglia sono: raccoglimento e preghiera, mutua comprensione e rispetto, spirito di sacrificio, lavoro e solidarietà».

La famiglia aperta «all’amore di Dio» è sale della terra, luce del mondo, lievito per la società», ha detto il Papa «Dall’esempio e dalla testimonianza della Santa Famiglia – ha proseguito -, ogni famiglia può trarre indicazioni preziose per lo stile e le scelte di vita, e può attingere forza e saggezza per il cammino di ogni giorno. La Madonna e san Giuseppe insegnano ad accogliere i figli come dono di Dio, a generarli e educarli cooperando in modo meraviglioso all’opera del Creatore e donando al mondo, in ogni bambino, un nuovo sorriso».

È nella famiglia unita «che i figli portano a maturazione la loro esistenza, vivendo l’esperienza significativa ed efficace dell’amore gratuito, della tenerezza, del rispetto reciproco, della mutua comprensione, del perdono e della gioia». «La vera gioia che si sperimenta nella famiglia – ha quindi spiegato – non è qualcosa di casuale e fortuito»; è «frutto dell’armonia profonda tra le persone, che fa gustare la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita. Ma alla base della gioia c’è la presenza di Dio, il suo amore accogliente, misericordioso e paziente verso tutti. Se non si apre la porta della famiglia alla presenza di Dio e al suo amore, la famiglia perde l’armonia, prevalgono gli individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la gioia della fede la comunica spontaneamente, questa famiglia è sale della terra e luce del mondo, è lievito per tutta la società». «Gesù, Maria e Giuseppe benedicano e proteggano tutte le famiglie del mondo, perché in esse regnino la serenità e la gioia, la giustizia e la pace, che Cristo nascendo ha portato come dono all’umanità».

«Il mio pensiero va in questo momento ai numerosi migranti cubani che si trovano in difficoltà in Centroamerica, molti dei quali sono vittime del traffico di esseri umani. Invito i Paesi della Regione a rinnovare con generosità tutti gli sforzi necessari per trovare una tempestiva soluzione a questo dramma umanitario». Questo l’appello lanciato da Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus a favore di migliaia di profughi cubani bloccati in Costa Rica nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti. Francesco ha quindi rivolto «un caloroso saluto» alle famiglie presenti in piazza in occasione del loro Giubileo, primo appuntamento dell’Anno della Misericordia. «Grazie per la vostra testimonianza. Il Signore vi accompagni con la sua grazia e vi sostenga nel vostro cammino quotidiano», ha aggiunto salutando tutti i pellegrini presenti e ringraziando a braccio i ragazzi e i bambini «che hanno cantato così bene un canto di Natale in onore della famiglia». Dal Papa ancora ringraziamenti per gli auguri e le preghiere ricevuti, prima della consueta richiesta di continuare a pregare per lui e l’augurio di buon pranzo.