Vita Chiesa

Papa Francesco ha aperto la «Porta Santa della Carità» all’Ostello della Caritas

Francesco ha varcato la prima Porta Santa, nella storia di un Giubileo, che non è di una cattedrale passando sotto il mosaico realizzato dal gesuita padre Marko Ivan Rupnik e raffigurante l’icona del Giubileo. La liturgia ha avuto inizio nel piazzale antistante i due centri della Caritas diocesana in Via Marsala, nel quale si erano accalcate centinaia di persone già dal primo pomeriggio. In processione con il Papa, quattro ospiti dell’Ostello che hanno portato la Croce, il Messale e i candelieri. Dietro il Papa monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana, e tre sacerdoti collaboratori dell’organismo: don Giorgio Gabrielli, don Danilo Priori, don Donato Palminteri. Per espressa volontà di Papa Francesco, nel primo «gesto simbolico» del Giubileo della Misericordia, che ha carattere di visita privata, partecipano alla Messa esclusivamente gli ospiti delle strutture di accoglienza – in rappresentanza di tutti i centri di accoglienza della Caritas diocesana – accompagnati da alcuni volontari e operatori: circa 200 in tutto, ai quali si sommano nel piazzale esterno altre 500 persone, tra volontari e animatori Caritas. Papa Francesco ha chiesto un incontro privato e personale con gli ospiti della Caritas diocesana di Roma, che saluterà al termine della Messa.

È stata citata anche Madre Teresa nelle litanie di preghiera ai santi intonati durante la processione che ha condotto il Papa ad aprire la Porta Santa della Carità. Le litanie intonate hanno riguardato i «santi della misericordia» importanti per la città di Roma – tra cui san Filippo Neri, santa Fabiola, a cui è dedicata la cappella dell’Ostello «Don Luigi Di Liegro», santa Giacinta, a cui è dedicata la Cittadella della Carità di Ponte Casilino, san Damiano di Molokai, a cui è dedicata la cappella delle «Case famiglia per malati di Aids di Villa Glori, San Giovanni Paolo II. Poi le litanie dedicate ai martiri della giustizia e della carità: il beato Oscar Romero e la beata Madre Teresa di Calcutta, della quale ieri il Papa, nel giorno del suo 79° compleanno, ha approvato il miracolo attribuito alla sua intercessione: Roma, così, durante questo anno giubilare, probabilmente il 4 settembre, si prepara a vivere un’altra giornata storica con la cerimonia di canonizzazione della canonizzazione della santa che amava definirsi una «matita di Dio».

Una liturgia semplice e sobria, secondo il rito previsto per il Giubileo della Misericordia, all’interno del locale della Mensa. È quella che possiamo vedere grazie alle immagini fornite in diretta dal Centro Televisivo Vaticano. L’animazione della Messa nella sede dell’0stello «Don Luigi Di Liegro» – i canti, le letture e le preghiere dei fedeli – è curata interamente dagli ospiti della Caritas: la prima lettura viene letta dal quarantenne Angelo Zurolo, residente nell’Ostello e redattore del giornale «Gocce di Marsala», realizzato dagli ospiti della struttura Caritas; il salmo responsoriale e l’acclamazione al Vangelo da Rita Quaranta, residente nella «Cittadella della Carità» di Ponte Casilino. Le preghiere dei fedeli sono state scritte e vengono lette da una giovane mamma ospite del centro di accoglienza «Casa di Cristian» per famiglie disagiate con bambini, da un richiedente asilo del centro d’accoglienza «Ferrhotel», da un ospite dell’Ostello, da Maria Teresa Serra, volontaria della mensa «San Giovanni Paolo II», e da Andrea La Rosa, coordinatore dell’Ostello «Don Luigi Di Liegro».

L’Ostello «Don Luigi di Liegro» e la Mensa «San Giovanni Paolo II» sono due strutture di accoglienza per senza dimora: il primo ospita 195 persone ogni notte; alla mensa accedono 500 persone per il pasto serale. I due centri sono stati inaugurati lo scorso 10 dicembre dal cardinale vicario Agostino Vallini dopo essere stati chiusi nel 2011 a seguito di un’imponente opera di riqualificazione e ampliamento. Sono strutture che la Caritas gestisce dal 1987 in convenzione con il Comune di Roma in immobili messi a disposizione dalle Ferrovie dello Stato.