Vita Chiesa

Giubileo: Levi (rabbino capo di Firenze), «aprire il cuore per avere fiducia nell’umanità»

«Sono vicino alla proposta del Pontefice – dice Rav Joseph Levi, rabbino capo di Firenze – di aprire il nostro cuore per trasmettere fiducia all’altro. E’ importante in questo momento storico avere fiducia nella bontà dell’uomo, avere fiducia nell’immagine divina che vive in ogni essere umano. A volta può essere difficile arrivarci. Bisogna quindi attivare metodologie più raffinate per aprire il nostro cuore all’altro, ma dobbiamo arrivare a tutti. La sfida è proprio questa: aprire il cuore per avere fiducia nell’umanità e nel percorso della civiltà umana. E’  mostrando fiducia che si riceve fiducia». Lungo la storia, gli ebrei si sono più volte e anche in maniera drammatica scontrati contro pregiudizio, terrore e odio.

«Certo – commenta il Rabbino Levi -, il momento è molto difficile. Non c’è dubbio che quello che vediamo attorno a noi oggi, non può non farci ricordare i momenti più bui della storia ebraica ed europea. Ci devono essere risposte politiche adeguate ma noi come esseri umani abbiamo il dovere di continuare ad essere aperti e a non perdere mai la prospettiva della bontà insita nell’uomo, in ogni persona». Il Rabbino ripercorre poi la cultura giubilare insita nella Bibbia che invita con l’anno sabbatico a riordinare i rapporti sociali e le ingiustizie accumulate nel tempo. E ricorda come ancora oggi l’80% delle ricchezze del pianeta sono nelle mani del 2% dell’umanità. E’ uno squilibrio che va ristabilito. «La vita economica ha le sue dinamiche ma anche la società deve ripensare la realtà, risanando il divario tra  paesi poveri e ricchi. Anche in questo mi trovo in pieno accordo con il messaggio del Pontefice. Mi auguro che i progetti di questo Pontefice, l’invito a ritrovare amore l’uno per l’altro e a ripensare ai disagi delle società più povere in tutto il mondo possano essere ascoltati».