Vita Chiesa

Papa Francesco a Bartolomeo: Giubileo, «chiedere perdono l’un l’altro». «Piena comunione» è possibile

«Profondo apprezzamento» per «l’impegno fervente» del Patriarca Bartolomeo a favore dell’ambiente e della salvaguardia del creato, esprime il Papa, nel messaggio indirizzato all’esponente ortodosso, che partecipa ai lavori di Cop 21, il Vertice sul Clima che si apre oggi a Parigi. Nel messaggio, il Papa cita l’impegno del patriarca «per la questione critica della cura del creato», e loda la «sensibilità e coscienza» che fa di Bartolomeo «un testimone esemplare per i cattolici», a proposito delle questioni affrontate dal Papa nell’enciclica «Laudato sì». «Credo che sia un segno di speranza per i cattolici e gli ortodossi – prosegue Francesco nel messaggio – il fatto che noi ora celebriamo insieme l’annuale Giornata di preghiera per la Salvaguardia del Creato, il 1° settembre, seguendo una prassi consolidata del Patriarcato Ecumenico». A questo riguardo, il Papa assicura le sue preghiere «per l’importante incontro internazionale sull’ambiente che si tiene a Parigi» e al quale Bartolomeo partecipa.

«I cattolici e gli ortodossi oggi devono chiedere il perdono di Dio, l’un l’altro, per le divisioni che i cristiani hanno provocato nel Corpo di Cristo». È l’invito rivolto dal Papa nel messaggio, in cui Francesco, citando la bolla di indizione del Giubileo ricorda che «è urgente che l’umanità riscopra il mistero della misericordia, il ponte che collega Dio e l’uomo, aprendo il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante la nostra peccaminosità». Ricordando l’imminente anno giubilare, il Papa lo definisce «tempo favorevole per contemplare la misericordia del padre rivelato pienamente nel suo Figlio, Gesù Cristo, e diventare noi stessi un segno efficace dell’amore di Dio attraverso il nostro perdono e opere di misericordia reciproca». Secondo Francesco, «è provvidenziale che l’anniversario della storica Dichiarazione congiunta riguardante la rimozione delle scomuniche del 1054 si verifichi alla vigilia dell’Anno della Misericordia». L’invito è a ripetere il gesto di Paolo Vi e Atenagora,   lasciando da parte ogni «antagonismo, diffidenza e ostilità» e facendo spazio alla «logica dell’amore e della fratellanza». «Anche se non tutte le differenze tra la Chiesa cattolica e ortodosse sono state superate – la convinzione del Papa – esistono oggi le condizioni necessarie per il cammino verso il ristabilimento della piena comunione di fede, di concordia fraterna e di vita sacramentale» che esisteva tra cattolici e ortodossi durante i primi anni della vita della Chiesa: «Dopo aver ripristinato un rapporto di amore  e di fraternità, in uno spirito di reciproca fiducia, di rispetto e di carità, non c’è più alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non può non essere superata attraverso la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l’affermazione della verità».