Vita Chiesa

Arezzo, mons. Fontana: «La santità di Donato è una proposta per l’oggi»

«La nostra Comunità diocesana fa festa nel giorno della nascita al Cielo di san Donato, nostro vescovo e martire. Mi piace condividere alcune riflessioni sull’uomo di Dio che è diventato nostra identità collettiva, mentre il Signore ci sta facendo dono di un nuovo prete, in te caro don Daniele. Per la Chiesa dove sei nato. Non abbiamo meritato questa grazia, siamo pieni di meraviglia e confusi dalla misericordia del Signore, come il popolo in mezzo al quale Gesù operò i miracoli, durante la sua vita terrena».

Con queste parole – pronunciate all’inizio dell’omelia della Santa Messa stazionale, celebrata in Cattedrale – mons. Riccardo Fontana ha sintetizzato il significato profondo dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono della nostra Diocesi.

Parole che ben esprimono ciò che papa Gregorio Magno, nei Dialoghi, insegnò a proposito di san Donato: Donato è santo perché è donato a Dio per il servizio del popolo, di questo popolo. «E san Donato – ha detto l’arcivescovo Fontana – è il modello di ogni buon pastore del popolo di Dio. Ogni ministro del Signore deve essere speso per gli altri, donato agli altri, consumato, affaticato, fino al dono supremo di sé, fino al martirio che non sempre è cruento».

Un’omelia dedicata particolarmente a don Daniele Leoni, accolto come nuovo presbitero nella comunità diocesana da oggi pomeriggio, ma anche per ricordare che «la festa di san Donato è l’occasione propizia per celebrare in terra aretina il sacerdozio cattolico, per presentarci davanti ad ogni coscienza umana al cospetto di Dio (II Cor 4,2) e dire la bellezza di una vita dedicata al bene degli altri. Il ministero che ci è affidato dalla divina misericordia non ci fa perdere d’animo, anche in mezzo alle difficoltà. Secondo l’insegnamento paolino, ci è chiesto di rifiutare il compromesso con la cultura mondana, per annunziare apertamente al mondo la bontà di Dio e la Sua benevolenza verso di noi. Essere preti è una bella storia di amore per la Chiesa per quanti nel nostro servizio incontreremo, annunziando a tutti la paternità di Dio e la sua misericordia«- secondo le parole dell’arcivescovo.

 

È ormai tradizione invalsa che, in occasione della S. Messa stazionale che conclude i festeggiamenti in onore di S. Donato, siano rese note le nomine dei nuovi Parroci della Diocesi e di coloro, sacerdoti e laici, incaricati di ministeri particolari della Chiesa diocesana:

Alla celebrazione in Duomo hanno partecipato 105 sacerdoti della Diocesi e – infine -, per sottolineare l’universalità della figura di san Donato (368 diocesi cattoliche sono a lui dedicate nel mondo) e lo spirito ecumenico, proprio della Diocesi, non è senza significato che abbiano partecipato alla celebrazione eucaristica vari rappresentanti della Chiesa Ortodossa Romena in Arezzo e delle Chiese ortodosse ospiti, in questo periodo, a Rondine Cittadella della pace per approfondire i loro studi di teologia.

Hanno, quindi, preso parte alla solenne celebrazione in onore di san Donato padre Roman Modin del patriarcato di Mosca-Russia, padre Anania Tsturyn della Chiesa apostolica armena, padre Nomis Pathiyil Kuriakose della Chiesa sira ortodossa del Malankar, padre Mathew Shaun della Chiesa sira ortodossa del Malankar, padre Viorel Matei della Chiesa Ortodossa Romena di Santa Maria alla Badiola a San Giovanni Valdarno, padre Octavian Tumuta della Chiesa ortodossa romena di San Giovanni Battista in San Bartolomeo ad Arezzo, Ilias Andripoulos della Chiesa ortodossa di Grecia, Michael Joseph Mercado patriarca ecumenico degli Stati Uniti, Roman Melnyk del patriarcato di Mosca-Ucraina, Vitalii Horzov del patriarcato di Mosca-Ucraina, Vid Erceg del Patriarcato di Serbia.