Vita Chiesa

Ritiro mondiale clero, card. Stella: «La Chiesa non è un’azienda»

«Lo Spirito fortifica la Chiesa perché permette di riportare all’unità ciò che potrebbe essere fattore di divisione; all’unità… non all’uniformità…, perché lo Spirito non cancella o livella le differenze, ma le armonizza in una sintesi più alta, che spesso sfugge e confonde i calcoli umani», ha osservato il porporato. «Il frutto più bello dello Spirito, quindi, il suo segno in una determinata realtà è proprio l’unità e la comunione», ha chiarito. «È la vita nello Spirito la nostra via alla santità e all’efficacia apostolica», ha detto ai sacerdoti. «Sperimentiamo la forza di Dio quando stiamo in relazione con Lui e viviamo la carità fraterna con i confratelli. Infatti, come sacerdoti, non ci sentiamo forti quando pensiamo alle nostre capacità – grandi o piccole che siano – o ai nostri successi pastorali – che pure fanno piacere e consolano – ma soprattutto quando abbiamo la chiara consapevolezza di essere molto amati e perdonati da Dio, quando cioè facciamo esperienza della vicinanza e della misericordia da parte di Dio».

«Siamo chiamati; non siamo quindi dei ‘liberi professionisti’ del ministero; e siamo chiamati non una volta per tutte, ma ogni giorno da Dio, e la nostra vita è una risposta generosa a chi ci chiama con amore. E la chiamata ha un obiettivo preciso e irrinunciabile, perché di una cosa sola c’è vera necessità, della santità. Il popolo di Dio, la Chiesa, non è un’azienda che necessita di eccellenti competenze professionali, per espandersi sul mercato. Serve solo la santità dei suoi membri, per far giungere sempre più lontano, o sempre più in profondità, la parola del Vangelo, che corre per ‘attrazione’, da persona a persona», ha sottolineato il cardinale Stella. «È bello invocare lo Spirito all’inizio di ogni nostra preghiera o attività, per mettere sempre più la nostra vita e il nostro ministero nelle mani di Dio; in questo modo, portati dallo Spirito, i doni sacramentali che abbiamo ricevuto e che abbiamo fatto fruttificare, rappresentano sempre una ricchezza e un investimento davanti al Signore al di là di tutte le umane fragilità e debolezze, che possono turbare il nostro cammino verso il Padre», ha sostenuto il porporato. «In meditazione orante, invochiamo lo Spirito Creatore perché sia luce nell’oscurità, sia forza che trascina e sostiene il cuore, e sia fortezza sicura per tutte le malattie e debolezze del corpo e dello spirito».