Vita Chiesa
Metti un vescovo a dialogare in Facebook
Oltre quattromila visualizzazioni fino ad oggi (giovedì 28 maggio, ore 10) ha ricevuto il video con il quale il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, martedì 26 maggio, ha preso congedo dagli «amici» di Facebook con i quali si è messo in dialogo dopo le 21.00 e ben oltre le 22.00. «Grazie a tutti per la ricchezza di questi momenti di dialogo. Spero di riuscire a rispondere un po’ a tutti e di continuare così come sarà possibile. Grazie e buona notte a tutti», ha detto il presule, che si è collegato sulla pagina Facebook ufficiale della diocesi di Aversa e ha risposto in diretta alle domande dei fedeli. Per gli utenti è bastato connettersi a Facebook, digitare «Chiesa di Aversa» e pubblicare la propria domanda sulla bacheca della pagina. Chi non si è potuto collegarsi dalle 21.00 alle 22.00, durante la giornata di martedì ha avuto la possibilità comunque di lasciare il proprio messaggio indirizzato al vescovo.
Grande interesse. L’iniziativa ha suscitato molto interesse: 329 nuovi «Mi piace» alla pagina nell’arco della giornata del 26 maggio, 2330 «Mi piace» sui post della pagina pubblicati in giornata, 27.064 persone hanno visualizzato un post apparso sulla pagina (più di 40.000 poi nell’arco di 36 ore), 4.500 interazioni sui post della pagina pubblicati in giornata, 31 le domande postate sulla pagina, 21 le domande postate come commenti ad altri post, 32 le domande postate come messaggi privati, 28 le risposte di monsignor Spinillo ai post.
A scrivere al vescovo persone di tutte le fasce di età, così come tante e di diversa natura le domande poste – matrimonio, lavoro, nuovo modo di comunicare, vocazioni -, oltre ai numerosissimi che si sono limitati a lasciare un saluto o hanno manifestato il loro apprezzamento per un vescovo che in quattro anni è riuscito a conquistare il cuore del popolo che Dio gli ha affidato anche con la sua capacità di stare in mezzo alla gente. Come dimostra anche questa iniziativa. Anche noi come Sir, appena monsignor Spinillo si è collegato, gli abbiamo chiesto cosa si aspettava da questa iniziativa: «Speriamo di vivere una bella esperienza di dialogo e di condivisione di amicizia. Più che rispondere a domande, quasi fossi l’esperto di turno, desidero poter camminare insieme con tanti amici», ci ha risposto il vescovo. «Certo che il web può essere luogo e occasione di dialogo e di crescita. Impariamo a usarlo bene… Io sto imparando», ha detto a Ernesto Gambardella.
Preoccupazioni sul futuro. Tanti hanno colto l’occasione di mettersi in dialogo con il presule. Come una giovane mamma, Olimpia Serena Marino, madre di due bimbi piccoli, che ha chiesto: «Che futuro pensa stiamo costruendo per i nostri figli? Riusciremo a lasciare loro un mondo migliore di come lo abbiamo trovato?». A lei monsignor Spinillo offre un incoraggiamento: «C’è un po’ di pessimismo nelle tue parole e di preoccupazione per il futuro dei tuoi figli. Ma il solo fatto che Dio ti ha concesso di generarli è un segno grande della nostra vocazione a far crescere la vita e il bene». Anche Lina Lana è preoccupata per il futuro: «Su cosa può e deve fondarsi la speranza dei nostri figli di un futuro migliore?». «Viviamo tutti la stessa fatica e la stessa preoccupazione. Speriamo davvero che la società riesca a sviluppare una diversa e nuova forma di organizzazione del lavoro e della possibilità di valorizzare ogni competenza e tanti talenti», ha auspicato il vescovo. E a Maria D’Angelo, che gli ha chiesto di «far svolgere da qualche componente della diocesi il compito magari di far incontrare le offerte di lavoro, con le domande, almeno per quanto riguarda la crescente richiesta di servizi alle persone (badante, dama di compagnia, etc..)», il presule ha risposto: «La situazione è oggi veramente complessa e i bisogni sono tanti ed è difficile rispondere a tutti. La Caritas e le realtà delle parrocchie e delle associazioni fanno davvero tanto. La tua proposta è nuova ed è anche impegnativa. Non so dire cosa potremo fare… ci proveremo».
La bellezza del matrimonio. Il vescovo risponde anche a Carmela Nappi che riporta un quesito del marito su un tema di attualità: «Un cattolico praticante impegnato in politica come può rispetto ad un interesse personale anteporre il bene comune?». «In verità – ha scritto il presule – non è sempre facile, ma è una vocazione. La politica, come ogni altra attività umana è sempre una vocazione, cioè qualcosa che viene da Dio e si sviluppa seguendo la volontà di Dio. Basta, per questo, pensare che siamo tutti fratelli… Non è facile, vero? Ma è qualcosa di grande e di bello cui siamo chiamati. Un saluto anche a tuo marito e abbiate fiducia nel bene. È possibile!». Domande anche sulla camorra: Franco Musto chiede a monsignor Spinillo se «ha mai parlato con un camorrista». «È difficile dire se ho parlato con un camorrista… – ha ammesso il vescovo -, potrebbe essere successo senza che me ne sia accorto perché non lo conoscevo. Certamente, però, ho cercato sempre di dire che certe forme di malavita e di interesse a danno degli altri sono peccato gravissimo e che al mondo esistono ancora tanti che pensano e agiscono come Caino nei confronti di Abele». Domande anche sulla preparazione al matrimonio da parte di Maria e Edu – «Credo che il tempo della preparazione al matrimonio sia un tempo privilegiato di attenzione al bene», ha affermato il vescovo – e sulla convivenza da Carmine della Rocca. «Penso che la convivenza sia una forma riduttiva del vivere insieme, perché riduce ogni rapporto al solo stare insieme della coppia. Il matrimonio è una forma di condivisione del cammino e della vita di tutta la comunità».