Vita Chiesa
A Pistoia il convegno regionale delle adorazioni eucaristiche perpetue
Sabato 6 giugno, vigilia della Solennità del Corpus Domini, a Pistoia, nella Cattedrale di San Zeno, sarà celebrato il VI Convegno delle Adorazioni eucaristiche perpetue della Toscana dal titolo: «Eucarestia e missione». Da tutta la regione affluiranno, a partire dalle ore 14.30 quegli adoratori del Santissimo Sacramento che tengono viva, nel cuore delle loro città, una preghiera ininterrotta, giorno e notte, preghiera d’intercessione per la Chiesa ed il mondo, unita a quella incessante di Gesù al Padre.
Si tratta di veri missionari che credono nell’efficacia della contemplazione e cercano di testimoniare la centralità di Cristo nella loro vita. A Pistoia l’esperienza spirituale ed umana dell’Adorazione perpetua si protrae ormai da dieci anni: sorta nel 2005 all’interno della cappellina adiacente alla chiesa di San Paolo Apostolo richiama fedeli provenienti da tutta la diocesi. Trecento persone iscritte si alternano fino a coprire le 24 ore del giorno per 365 giorni all’anno. Così ormai da dieci anni senza interruzioni. Avviata durante il ministero del vescovo Simone Scatizzi, confermata da mons. Mansueto Bianchi, continua oggi con il nuovo vescovo Fausto Tardelli.
L’Adorazione perpetua in Toscana è presente anche a Prato nel chiesino della parrocchia di San Paolo e a Prato Est nella parrocchia della Sacra Famiglia. A Donoratico nella parrocchia S. Bernardo Abate, a Scandicci nella parrocchia di Santa Maria, a Firenze dove ci sono le esperienze delle suore Calasanziane di via Faenza e delle suore Carmelitane di Santa Teresa in via Rucellai nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Anche a Montevarchi nell’oratorio Sant’Andrea Corsini, a Campi Bisenzio nell’oratorio San Martino e a Lamporecchio (Pistoia) è presente l’adorazione che si protrae però solo nelle ore diurne.
Il 6 giugno, a Pistoia, in Cattedrale è la data in cui tutti gli adoratori toscani si sono dati appuntamento per incontrarsi, scambiarsi esperienze, ascoltare, meditare, pregare insieme e soprattutto partecipare alla solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 18 presieduta dal vescovo Fausto Tardelli. La catechesi, prevista per le ore 16 dal titolo «La lotta che conduce all’Eucarestia interiore: un’esperienza», sarà tenuta dal Padre Dehoniano Giuseppe Pierantoni, il quale, trasferitosi missionario nelle Filippine nel 1991, venne rapito nel 2001 da un gruppo di guerriglieri islamici e rimase nelle loro mani per 172 giorni. Dalla sua viva voce sarà ascoltata la sua straordinaria esperienza che lo ha portato ad un rapporto più forte e personale con Gesù. «Sono solito dire – spiega Padre Giuseppe – che la più grande disgrazia della mia vita, il rapimento, è stata in realtà la più grande grazia, perché mi ha cambiato dentro … mi sono sentito amato da Lui. E adesso vedo con più positività la vita. Anche gli altri, con le loro ragioni, mi interessano di più. Oggi ho molta più fiducia in Dio, che sa raddrizzare anche le cose più sbagliate».
Il Convegno, giunto alla sua sesta edizione, inizierà in Cattedrale alle ore 15 con la recita del Santo Rosario, proseguirà con la meditazione di Padre Pierantoni e dopo un momento di adorazione comunitaria, si concluderà con la Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Fausto Tardelli che avrà inizio alle ore 18.
Tutte le parrocchie e i sacerdoti della Toscana sono invitati a partecipare a questo importante appuntamento proposto non solo a chi già è iscritto all’adorazione perpetua, ma a tutti coloro che vorranno avvicinarsi a questa esperienza ed ascoltare la testimonianza, sicuramente edificante, di Padre Pierantoni.
Don Giordano Maria Favillini parroco della parrocchia di San Paolo a Pistoia e Priore della Fraternità Apostolica di Gerusalemme, citando una frase tratta da «Civiltà Cattolica» (marzo 2015): «il mondo ha bisogno di discepoli che saranno tanto più apostoli di Cristo e araldi del Vangelo quanto più saranno contemplativi», richiama la stretta relazione tra missione e contemplazione, intercessione ed evangelizzazione. «Se l’impegno apostolico – dice don Giordano – non scaturisce dall’adorazione, dall’incontro personale con il Signore, non cambia le situazioni. Appartenere dunque alla cordata di preghiera ininterrotta dell’Adorazione Eucaristica Perpetua è “dire il Vangelo” senza parole, con un gesto silenzioso, personale che però, come dice Papa Francesco a proposito dell’intercessione, ci «addentra nel Padre e ci fa scoprire nuove dimensioni che illuminano le situazioni concrete e le cambiano» (Evangelii gaudium 283). Speriamo che in ogni città della Toscana la Presenza vivente di Gesù nell’Eucarestia possa essere adorata in ogni ora, del giorno e della notte».