Vita Chiesa

Sinodo famiglia: card. Erdö, su questi temi bisogna ragionare con amore e responsabilità

«Quindi  – ha detto l’arcivescovo – bisogna ragionare. Ragionare con amore, con sensibilità e con la responsabilità dell’unità della Chiesa». Il cardinale propone quindi a questo punto di «formulare con chiarezza i problemi e fare un elenco delle possibilità istituzionali di soluzione esistenti in base alla fede che sono a volte anche possibilità radicali ma se sono accettabili per la teologia, c’è posto per una discussione sincera, pastorale». E questo – ha detto – è quello che sta cercando di fare il Sinodo: «una discussione fraterna, aperta». Rispetto alla possibilità di far aderire maggiormente la dottrina della Chiesa alla vita vissuta dalle famiglie il cardinale ha detto: «La mia impressione è che gli sforzi anche giuridico, canonici e teologici siano in corso ma quello che è stato finora pubblicato non è ancora profondo abbastanza».

«Sono questioni – ricorda il relatore generale del Sinodo – che vanno affrontate con precisione, con un grande senso di fedeltà alla tradizione e una grande sensibilità alle possibilità che stanno dentro l’eredità teologica e istituzionale. Durante la storia bimillenaria della Chiesa, ci sono possibilità nel quadro della piena fedeltà e tante. Però ci vuole un lavoro approfondito e non bisogna dimenticare i lavori del passato ma utilizzare tutto e cercare anche  con pieno rigore scientifico, le possibili vie di soluzione».

Tornando al gap che i questionari europei hanno evidenziato tra la dottrina e la realtà, il cardinale ha aggiunto: «Il problema pastorale esiste e merita un’attenzione molto delicata. Però bisogna lavorare tenendo presente il contenuto della fede, il metodo del ragionamento teologico e soprattutto se siamo cristiani, la persona di Gesù di Nazareth, che è nostro maestro e nostro Signore. E’ il suo insegnamento e la sua opera che deve dare luce ai passi concreti della chiesa».