Vita Chiesa

Papa Francesco, Angelus: «La nostra vita sia coerente». Nessuno escluso dal diritto dell’acqua

«Vogliamo vedere Gesù»: queste parole di alcuni «greci», di religione ebraica, «vanno al di là dell’episodio particolare ed esprimono qualcosa di universale; rivelano un desiderio che attraversa le epoche e le culture, un desiderio presente nel cuore di tante persone che hanno sentito parlare di Cristo, ma non lo hanno ancora incontrato. ‘Io desidero vedere Gesù’, così sente il cuore di questa gente». Lo ha detto, ieri mattina, Papa Francesco all’Angelus.

Rispondendo indirettamente, «in modo profetico», a quella richiesta di poterlo vedere, «Gesù pronuncia una profezia che svela la sua identità e indica il cammino per conoscerlo veramente: ‘È giunta l’ora che il figlio dell’uomo sia glorificato’. È l’ora della Croce! È l’ora della sconfitta di Satana, principe del male, e del trionfo definitivo dell’amore misericordioso di Dio». Cristo, ha spiegato, «dichiara che sarà ‘innalzato da terra’, un’espressione dal doppio significato: ‘innalzato’ perché crocifisso, e ‘innalzato’ perché esaltato dal Padre nella Risurrezione, per attirare tutti a sé e riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro». Così «l’ora della Croce, la più buia della storia, è anche la sorgente della salvezza per quanti credono in Lui». Gesù usa anche «un’immagine semplice e suggestiva», quella del «chicco di grano» che, caduto in terra, «muore per portare frutto».

«In questa immagine – ha osservato Francesco – troviamo un altro aspetto della Croce di Cristo: quello della fecondità. La croce di Cristo è feconda». La morte di Gesù, infatti, «è una fonte inesauribile di vita nuova, perché porta in sé la forza rigeneratrice dell’amore di Dio. Immersi in questo amore per il Battesimo, i cristiani possono diventare ‘chicchi di grano’ e portare molto frutto se, come Gesù, ‘perdono la propria vita’ per amore di Dio e dei fratelli».

Per questo, ha proseguito, «a coloro che anche oggi ‘vogliono vedere Gesù’, a quanti sono alla ricerca del volto di Dio; a chi ha ricevuto una catechesi da piccolo e poi non l’ha più approfondita e forse ha perso la fede; a tanti che non hanno ancora incontrato Gesù personalmente…; a tutte queste persone possiamo offrire tre cose: il Vangelo; il crocifisso e la testimonianza della nostra fede, povera, ma sincera». Il Vangelo: «Lì possiamo incontrare Gesù, ascoltarlo, conoscerlo». Il crocifisso: «Segno dell’amore di Gesù che ha dato se stesso per noi». E poi «una fede che si traduce in gesti semplici di carità fraterna. Ma principalmente nella coerenza di vita tra quello che diciamo e quello che viviamo, coerenza tra la nostra fede e la nostra vita, tra le nostre parole e le nostre azioni. Vangelo, crocifisso, testimonianza. Che la Madonna ci aiuti a portare queste tre cose».

«Nonostante il brutto tempo siete venuti in tanti, complimenti. Siete stati molto coraggiosi, anche i maratoneti sono coraggiosi, li saluto con affetto». Così, ieri mattina, Papa Francesco dopo l’Angelus, si è rivolto ai fedeli presenti, malgrado la pioggia. «Voglio ringraziare per la calorosa accoglienza tutti i napoletani, tanto bravi. Grazie tante!», ha aggiunto, ricordando la visita pastorale a Napoli, sabato 21 marzo. Ricordando che ieri ricorreva la Giornata mondiale dell’acqua, promossa dalle Nazioni Unite, il Pontefice ha sottolineato: «L’acqua è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità». Di qui l’incoraggiamento alla comunità internazionale «a vigilare affinché le acque del pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell’uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza». Poi l’invito a dire con san Francesco d’Assisi: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora aqua,/la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta». Nei saluti, tra gli altri, ha citato il gruppo intitolato al vescovo martire Oscar Romero, che «sarà presto proclamato beato».

Il Papa ha, poi, ripetuto, «un gesto già compiuto l’anno scorso: secondo l’antica tradizione della Chiesa, durante la Quaresima si consegna il Vangelo a coloro che si preparano al Battesimo; così io oggi offro a voi che siete in piazza un regalo, un Vangelo tascabile. Vi sarà distribuito gratuitamente da alcune persone senza fissa dimora che vivono a Roma». Anche in questo, ha proseguito Francesco, «vediamo un gesto molto bello, che piace a Gesù: i più bisognosi sono coloro che ci regalano la parola di Dio. Prendetelo e portatelo con voi, per leggerlo spesso, ogni giorno portarlo nella borsa, in tasca e leggerne spesso un passo ogni giorno. La Parola di Dio è luce per il nostro cammino! Vi farà bene, fatelo!». E ha concluso chiedendo: «Per favore, non dimenticatevi di pregare per me».