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Migranti: Draghi a Bruxelles, “Italia sola fino al prossimo Consiglio europeo”
Rispetto alla questione migratoria “noi continueremo ad affrontare il problema da soli fino al prossimo Consiglio europeo. Sta a tutti noi europei prepararlo bene per arrivare poi ad una soluzione che sia efficace ma anche di solidarietà”. Così il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo svoltosi in presenza a Bruxelles dove sono stati toccati vari temi.
“Soprattutto da parte di Francia e Germania ma anche altri – Commissione Ue compresa – c’è coscienza del problema”, ha precisato il premier, chiarendo che non sa “quanto questo porti a soluzioni comuni e condivise” perché “il discorso è un po’ tutto da costruire”. “I primi passi – ha proseguito – sembrano mostrare una certa consapevolezza che occorra una risposta solidale, non indifferente”. “Della questione della migrazione si discuterà più in dettaglio nel prossimo Consiglio europeo, io ho chiesto che sia messo in agenda”, ha puntualizzato Draghi, convinto che “mettere a dormire un problema non lo fa sparire”. Draghi ha anche ribadito che “il nostro atteggiamento dev’essere equilibrato, efficace ma soprattutto umano”. “Le immagini di quei bambini sono veramente inaccettabili”, ha sottolineato riferendosi alle foto diffuse da Open Arms con i corpi di bambini morti su una spiaggia libica. Il premier ha chiarito che l’impegno, da una parte, è a “collaborare e aiutare questi Paesi”, dall’altro a “far sì che anche l’Europa si muova economicamente in quell’area ma avendo in mente sempre i diritti umani”. Inoltre, si lavora per “avere l’aiuto dell’Europa per altri corridoi umanitari”.
“Campagne vaccinali devono accelerare in estate, ‘green pass’ pronto a metà giugno”Nel Consiglio europeo è emersa una “certa soddisfazione per il modo in cui procedono” nel continente “le campagne vaccinali” contro il Covid-19, che “devono continuare ad accelerare anche in estate. Le forniture continueranno ad arrivare in modo sufficiente”. Il premier ha confermato che “il certificato verde sarà pronto a metà giugno” e sulla durata della validità dovrà esprimersi l’Ema. Sulla questione relativa ai brevetti sui vaccini, ha spiegato, “si sta arrivando ad una soluzione che è quella che promette di più: c’è una terza strada che prevede il conferimento obbligatorio di licenze nei momenti più di emergenza, proposta a cui sta lavorando la Commissione Ue”.Dal premier anche un riferimento alla campagna Covax per rendere disponibili i vaccini nei Paesi più poveri: “L’Europa punta a condividere 100 milioni di dosi, gli Stati Uniti 80, l’Italia ne ha offerte 15 milioni”. “Ma quello che davvero ha fatto la differenza – ha precisato – è stata la promessa delle aziende farmaceutiche di dare da 1 a 2 miliardi di dosi nel prossimo anno e mezzo, a prezzo di costo nei Paesi a basso reddito e con un piccolo profitto in quelli a medio reddito. La dimensione di questa offerta ci permetterà di soddisfare una domanda che è di gran lunga superiore a quello che tutti noi possiamo fare ora”.
“Sui licenziamenti mediazione regge, intervento in linea con altri Paesi Ue”
Sulla norma relativa ai licenziamenti “la mediazione ha retto, l’intervento che abbiamo previsto è in linea con tutti gli altri Paesi Ue. Garantiamo la Cig anche dopo il 1° luglio in cambio dell’impegno a non licenziare. Un’azienda che non vuole chiedere la Cig è libera di licenziare, ma c’è un incentivo a non farlo”. Per quanto riguarda il “nodo appalti” nel ddl Semplificazioni, “il testo circolato era una bozza preliminare”. “Arriveremo nei prossimi giorni ad una versione definitiva che verrà condivisa in tutte le sedi necessari. Si tratta di cambiamenti molto importanti, sollecitati dalla Commissione”, ha precisato il premier. “Mi aspetto certamente che ci sia una diversità di vedute”, ha chiarito, aggiungendo che “si tratterà di trovare un punto di incontro senza che venga snaturato l’obiettivo di costruire un’Italia più equa, che sia capace di aumentare l’occupazione, quell’Italia che vediamo nel Pnrr”.
“Da Russia livello di interferenza inaccettabile. In Bielorussia atto da condannare, sanzioni sono giuste”
“Ci sono molte cose che si possono fare a proposito della Russia, prima di tutto una completa attuazione degli accordi di Minsk. Bisogna rafforzarsi molto, soprattutto dal lato della cybersecurity. Bisogna rafforzarsi tutti, a livello nazionale e comunitario perché il livello di interferenza, sia con le spie che abbiamo visto recentemente, sia attraverso la manipolazione del web è veramente diventato allarmante”.
“Questa secondo me è l’azione più importante che possiamo prendere, tutti insieme ma anche individualmente”, ha precisato il premier che si è soffermato anche successo in Bielorussia, “un atto da condannare, le sanzioni sono giuste”. “Siamo un Continente forte”, ha evidenziato Draghi, convinto che “le sanzioni sono equilibrate e ben dirette e noi tutti abbiamo sentito il dovere di prendere le sanzioni e di condannare l’atto della Bielorussia”. “Quali saranno le reazioni della Russia lo vedremo”, ha proseguito il premier, evidenziando che “siamo un continente forte, economicamente forte, non dobbiamo considerarci così deboli quando prendiamo delle decisioni fondate da un punto di vista umano”.